Serie A Green
COMUNICATI UFFICIALIL'ANGOLO DEL TIFOSO

Boca – Tarantino, una storia lunga otto anni e dal futuro incerto.

Una gioia incontenibile, un’emozione grandissima. Il nostro club è entrato nella lista delle grandi.. Abbiamo faticato, lottato, imparato e oggi dominato“..

Angelo Tarantino

 

Era la stagione 2010/2011 quando il Patron Carlo Mancini decise che era il momento di dargli una chance. In una sera dell’agosto 2010 Tarantino ricevette la tanto attesa telefonata. Del disagio di Mancini se ne parlava ormai da qualche tempo, impegnato con gli affari londinesi e non più in grado di provvedere da solo a scrivere la storia dei Boca.

Così quel ragazzo di paese in cerca di fortuna nella Capitale non perse tempo, capì che era il suo momento, accettò la sfida ed entrò nel gotha dei 16 che contano. Esperienza decennale su fantacalcio, moduli, voti e gazzetta, plurivincitore di fantacalcicchi da 8-10 squadre sin dalle superiori, Tarantino appariva un buon profilo esperenziale da rischiare nella gogna della SerieAgreen. Spregiudicato nei moduli, difesa di terzini, testa all’attacco e centrocampo raffinato erano le predilezioni di un novello allenatore alle prese con le più astute volpi e soprattutto nel territorio del temutissimo e pluripremiato Lupien.

Ma l’entusiasmo iniziale venne subito smentito. L’approccio al fantacampionato più arduo del mondo fu assai complicato. Tra lo scetticismo di alcuni, lo snobismo dei molti e l’indifferenza dei restanti, Tarantino si ritrovò a gestire da solo la sua prima asta sotto l’attenta pretesa e le aspettative di Mancini. Il giovane ed ingenuo allenatore capì che se avesse voluto farsi valere avrebbe dovuto impegnarsi a fondo dedicando tempo e passione più di quanto poteva essersi immaginato.

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Prima stagione 2010/2011…

Buona la prima!

Penna alla mano e foglio bianco, i nomi scorrevano dalla lista della gazzetta uno dopo l’altro sotto il sole del cocente settembre. Tra l’incuria di non aver scelto il giusto panchinaro o l’attaccante migliore, Tarantino sognava tra le righe di poter fare bene già dalla prima stagione. Ma presto la realtà apparve sincera, quasi spietata dopo l’annebbiamento e il fumo delle bombe iniziali. Capì subito che la trincea è cosa pericolosa e che gli strateghi della lega ben presto avrebbero trovato spazi e raccolto punti a scapito di una compagine, quella giallo–blu, che apparve sin da subito poco matura per compiere il grande salto.

Eppure alla sua prima Tarantino riuscì a schierare 11 giocatori, molti dei quali anonimi, dal portiere Eduardo al difensore Cassetti, per completare con Bonera e Pasquale. Domizzi e Canini a subentrare. Il centrocampo vide come primo protagonista il tanto invidiato Hernanes, colpaccio prima della Lazio e poi dei Wailers a dimostrazione che il talento c’era ma non era certamente abbastanza. Poi altri quattro nomi che risultarono ben presto non adeguati: Lazzari, Ricchiuti, Migliaccio e Valiani. Alla prima dei Wailers si presentarono anche Gilardino e Zarate.. Scarpi, Pasquale, Papastathopoulos, Candreva, Foggia, Ofere e il presuntuoso Chiavarini (idolo di ogni donna) gli altri non noti della squadra di Santa Cesarea.

Fu così che a capodanno la stampa scriveva impietosamente [https://oldserieagreen.wordpress.com/]:

Sta di fatto che la media dei punti fatti dai Wailers (67,12) giustifica ampiamente la posizione in bassa classifica dei gialloblu e la conseguente preoccupazione dei tifosi, che dopo le ultime esaltanti stagioni di vertice ora si trovano a dover fare i conti con un’annata difficile, dalla quale si verrà fuori solo e soltanto se la coppia Mancini-Tarantino saprà trovare quel colpo di coda in grado di dare davvero la scossa alla squadra.”(cit. Torgio Giosatti).

Parole d’esperienza che indicarono la via più lineare. Quell’anno i Wailers conclusero in ottava posizione, con 38 punticini che ben valsero un “buona la prima!!!”.

Il Flipper risultava essere amicalmente la società più vicina ai Wailers, dentro e fuori dal campo, nelle scorribande romane dalla sera alla mattina… dal Forte alla piramide, dall’Area ingovernabile al Tevere passando per il GRA con un unico obiettivo… birra, Borghetti e figa!!

Tarantino, tra una bomba, un fumogeno e gli sgoccioli della carriera universitaria sentiva in cuor suo e si illudeva che tutto sommato quella panchina l’aveva meritata e il sovrapprezzo da pagare risultava quella “sensazione di irraggiungibile” che lo distanziava dai veri campioni della SerieAgreen.

Era l’anno del Domingo che con i suoi 64 punti in 18 partite dominava incontrastato la stagione e oscurava l’astro pluripremiato Luca Brindisino, mai più trionfatore e già implicato in quell’anno addirittura sotto gli esordienti Wailers nella lotta salvezza.

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Seconda stagione 2011/2012…

il boca veste Prada, ma…

La seconda stagione dei Wailers targati Tarantino fu quella della conferma. La linea evolutiva del modulo verso le tre punte e l’attenzione per la completezza della rosa furono le attenzioni principali di inizio stagione. Risultato? 3-4-3 e un modulo coperto con una difesa di qualità (Marchetti, Bovo, Pasqual, Zambrotta), un centrocampo raffinato con Gomez, Zahavi, Cerci e birsa, e un attacco tutto da scoprire con Hernandez, M.Lopez e T.Ribeiro, già a segno alla prima giornata, preludio di una grande stagione. Valiani e Domizzi due riconferme di spessore, Granquist, Ljajic e Divaio presi a stagione in corso.

Tarantino si ritrovò alla prima resa dei conti: risanare il bilancio divenne prioritario per la provinciale che iniziava conquistare gli entusiasmi del grande pubblico. I giornali degli affari conclusi [https://www.serieagreen.it/wailers-sfida-campagnaro-per-risanare-i-conti-terlizzi-veste-prada-a-cola-di-rienzo-ma-senza-sconti/] titolarono indegnamente:

Wailers sfida Campagnaro per risanare i conti… Terlizzi veste Prada a Cola di Rienzo, ma senza sconti..”. Era la belle époque delle spese e dell’incuranza dei conti e la squadra venne così tanto modificata in corsa che si contarono ben 10 passaggi di casacca…

Non fu per caso… finì con un settimo posto strameritato e, per la prima volta nella gestione Tarantino, il numero delle vittorie superò quelle delle sconfitte.

Era l’anno del Cusci, l’altro stratega e asso emergente da cui Tarantino ha avuto modo di imparare umilmente l’arte della vittoria. Il Lupien secondo faceva già discutere.

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Terza stagione 2012/2013…

“sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani, credendo di aver raggiunto la vittoria, ma i leoni rimangono leoni ed i cani rimangono cani” (cit. Presidente ACAB)

La terza stagione dei Wailers targata Tarantino produsse per la formazione di Santa Cesaria il primo vero scompenso per i tifosi. La lontananza del Patron Mancini face ricadere sulle spalle dell’inesperto DS tutte le responsabilità del caso e le delusioni non tardarono ad arrivare.

L’inizio di stagione fu segnato dalle conseguenze di un’asta anonima, priva di qualsiasi emozione per i tifosi, preludio di una annata insipida e priva di vere aspettative. Balzaretti, Pasqual e Barrientos furono i discussi protagonisti di una squadra priva di un vero leader nel reparto offensivo composto dagli adespoti di turno Denis, Pinilla, Thereau e Bojan (chi?).

L’attenzione di Tarantino venne dunque a spostarsi anche su questioni che esulavano dagli aspetti prettamente tattici del gioco e il DS iniziò a porre l’accento su alcuni chiacchiericci che a suo dire caratterizzavano la lega Green.

Il primo discusso intervento “Ogni giorno è il 25 aprile” [https://www.serieagreen.it/ogni-giorno-e-il-25-aprile/] fu ostile al malcapitato Presidente dell’ACAB allorquando quest’ultimo si dimostrò “vicino” alla questione del seppellimento di Priebke in una cittadina della ciociara.

 

Fu allora che Tarantino chiese eminentemente all’allora MPG di intervenire a placare quel sentimento che adombrava e riecheggiava nella lega.

I Wailers divennero da quel momento la società scomoda e antagonista (accanto agli Akagrassi dell’Alaimo), lontana dalle preclusioni della casta e avverso all’egemonia sporadica dell’MPG, figura mitologica e carnefice di mille scontri.

Nonostante tutto, nella stessa stagione Wailers e ACAB definirono una importante mossa di mercato che vide Thereau protagonista della trattativa… Risultato? 13esimo posto, prima deludente retrocessione e primo record negativo per Tarantino che si trovò spalle al muro e vittima di una gogna mediatica senza fine.

Correva l’anno del Celtic e del Terlizzi scottato secondo.. La stella del Lupien iniziava un declino senza precedenti nonostante il suo secondo podio consecutivo come terzo qualificato..

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Quarta stagione 2013/2014…

dalla panchina alla poltrona

Dopo i deludenti risultati della stagione precedente, quella 2013/2014 si aprì all’insegna di un grande progetto societario. Si capì che i Wailers avrebbero avuto bisogno di una scossa che non tardò ad arrivare.

Il 2 febbraio 2014 fu il giorno in cui fu compiuta una vera e propria rivoluzione [https://www.serieagreen.it/un-crystal-stadium-per-i-wailers-la-mostruosa-rivoluzione/]. I vecchi Wailers erano ormai un lontano ricordo. La società ruppe la tradizione di club di periferia e si trasformò non senza le critiche del caso in A.C.BocaWailers alla fine di un processo di dismissioni e restyling societario che ha portato allo stravolgimento del CDA e alla nomina di Tarantino Presidente dopo l’addio definitivo di Mancini. Un nuovo simbolo (commissionato a una vera e propria società di consulenza di design), un nuovo stadio moderno, il Crystal Stadium della Grottella, e il trasferimento della sede societaria da Santa Cesaria a Copertino furono le grandi novità. Il passo era compiuto. I Wailers divennero una società moderna, unica dotata di Codice etico, con attenzione per la trasparenza dei bilanci, resi pubblici per il grande pubblico. L’onere di ricevere la maglia è stata una gioia incontenibile… Era uno di loro!!

Tarantino iniziava la sua avventura senza alcun sostegno esterno, consapevole delle responsabilità che tale ruolo avrebbe comportato. Mancini restò il più grande tifoso dei Boca, una specie di Moratti che da lontano soffriva e amava allo stesso tempo le peripezie di una squadra per sempre vicina al suo cuore.

Ritornando al campo di gioco, il mercato estivo fu però privo di grandi colpi e soprattutto privo di grandi aspettative nonostante l’entusiasmo e il grande sforzo finanziario che i nuovi sponsor avevano prodotto. La vecchia guardia composta da Marchetti, Barrientos e Denis non furono minimamente in grado di aiutare i nuovi acquisti ad integrarsi nella realtà copertinese.

Gente di esperienza del calibro di Hernanes, Darmian, Balzaretti, Ghoulam, Romulo, Allan, Klose e Pinilla trascinarono i Wailers verso una nuova disastrosa retrocessione.

Vennero alimentati dalla stampa forti dubbi circa le capacità di Tarantino di imporsi quale Presidente-DS capace di reggere da solo il peso della SerieAgreen e prendersi delle vere responsabilità:

si è sperticato in operazioni di marketing, trasferendo la franchigia da Santa Cesarea Terme a Copertino, costruendo un nuovo stadio e cercando di riavvicinare i tifosi alla squadra. Salvo poi abbandonarli nel giorno più importante, preferendo loro un matrimonio che, ricordiamolo, è la prima causa di divorzio in Italia. Il manager salentino si è reso protagonista di alcuni scambi rivedibili, da Dias per Pasquale fino a Thereau per Klose, risuscitatosi solo per fare doppietta al Lupiaee dopodichè ritornato nel letargo dell’infermeria, che potrebbe addirittura costargli il mondiale” (cit. Torgio Giosatti).

Era la stagione del Delinquere che si affermò con 17 vittorie su Curtale (vincitore della Champions) e Mojito. Ai miseri altri solo le briciole come del resto toccò al Lupien, ormai ingaggiato dalla zona retrocessione e lontano dai fasti di un tempo.

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Quinta stagione 2014/2015…

Accidere ex una scintilla incendia passim

Per i Wailers la stagione 2014/2015 partì peggio di come si era chiusa la precedente: fu segnata da un episodio cruciale ovvero la disgraziata asta di Serrano del 6 settembre 2013. Il 7 settembre fu il giorno più buio della storia dei gialloblu, ormai orfani di una guida storica e alle prese con le beghe di un improvvisato Presidente non all’altezza della situazione. Mentre si trovava all’Autogrill di Canosa, Tarantino riceveva la telefonata del Presidente Marcello Simonetti che ipotizzava l’acquisto da parte della Società Boca Wailers di 10 centrocampisti rispetto ai 9 elencati nella lista consegnata a fine asta attribuendo alla stessa Società gialloblu l’aggiudicazione per 55 M del calciatore Aquilani. Fu un lungo viaggio, il più triste mai capitato. Fu anche falso in bilancio e i Wailers subirono la più cocente delle punizioni regolamentari: sanzione amministrativa di 51 M, conseguente penalizzazione di 5 punti in classifica nonché squalifica del calciatore più pagato (Icardi) fino al 31/12/2014 e inibizione dal mercato fino a predetta data. Le certezze di una grande stagione crollavano impietosamente.

Fu così che Tarantino, per la prima volta nella storia della SerieAgreen, tentò la via istituzionale del ricorso all’allora MPG [https://www.serieagreen.it/richiesta-di-pubblica-discussione-riguardo/] per richiedere la rivisitazione di una norma che a suo dire “appariva lacunosa”. Il successo della metodologia venne riconosciuto pubblicamente e fu il primo passo verso l’istituzionalizzazione di un istituto, il ricorso, che venne usato negli anni a seguire da tutte le compagini quale metodo democratico di discussione. La decisione però, suo malgrado, fu un secco “no” da parte dei partecipanti alla discussione al fine di evitare modifiche in corso al regolamento nonostante il riconoscimento da parte di molti della rigidità intrinseca e delle lacune presenti nello stesso. La questione venne amaramente così liquidata dall’afflitto DS che nella circostanza non ebbe nemmeno una parola di conforto dall’ormai assente Patron Mancini:

Spero che il ricorso dei Wailers sia quantomeno l’inizio di un’auspicata discussione circa la “punitività delle regole” e il bilanciamento degli interessi altrui nell’ambito dell’asta. A parte la penalizzazione in classifica e la squalifica del giocatore più pagato, credo che il peggio sia non poter partecipare al mercato atteso che in SerieAGreen, ricorrere a prestiti o scambi, nella prima parte della stagione sia di fondamentale importanza per l’intero campionato” (cit. Angelo Tarantino).

La stagione dei Wailers, compromessa dall’errore iniziale e dalla squalifica del calciatore di Icardi fino al 31/12/2014, iniziò male e finì peggio con un 15esimo posto e la terza retrocessione consecutiva… ma a quel peggio non c’era ancora fine.

Era l’anno di Amici, che grazie ad una vittoria del Terlizzi 0-3 su Celtic all’ultima giornata si aggiudicò uno scudetto a dir poco impossibile mentre il Labbari non raggiungeva nemmeno quota 20 punti in classifica.

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Sesta stagione 2015/2016…

Ultimo, ma mai sbirro…

Un nome su tutti: Pasciuti… è racchiusa in questo nome l’avventura di Tarantino nella stagione peggiore della storia dei Wailers. Mai così in basso.. Timore di non commettere errori fatali come l’anno precedente, scelte tattiche del tutto errate, società allo sbando e calciatori ribelli e poco partecipativi agli schemi di gioco furono le motivazioni che condussero i gialloblu verso il baratro, l’ultima posizione. Il passaggio di Manzdukic al Cusci per Thereau e pochi figuranti tra cui Radovanovic, fu l’emblema di quanto la squadra fosse allo sbaraglio.

Cusci volant, record manent” titolava l’attenta stampa e per i gialloblù rimanevano solo le briciole:

Quella di Tarantino ormai sembra una spirale senza uscita, eppure non si può dire che non abbia provato a raddrizzare la rotta. Ma se il divertimento è solo legato ai risultati, è evidente che a Copertino dovranno inventarsi necessariamente qualcosa. Tarantino è uno che ha nelle corde il “coup de theatre”: sarebbe imprudente non aspettarselo (cit. Torgio Giosatti).”.

L’ultima metafora sul teatro di Torgio appariva agli occhi di tutti più come un segno di incoraggiamento che come una vera e propria consapevolezza tanto da indurre il presidente Memola a suggerire al Presidente Tarantino l’ingaggio di un DS che fosse in grado di trascinare la squadra verso risultati più degni. E pensare che se avesse avuto modo di leggere il futuro, quel di Terlizzi avrebbe l’opportunità di zittirsi, consapevole del glorioso futuro che attendeva la compagine gialloblù. Ma poco importava allora, contava solo il tragico presente.

Il morale della piazza era ormai ridotta al flebile ricordo della gestione Mancini quando riuscì almeno a vincere un titolo cannonieri.

Correva nuovamente l’anno del Cusci, mente l’esperienza del Mojito iniziava ad emergere… Il Lupien, meglio dell’anno precedente, non andò comunque oltre il sesto posto che era in ogni caso migliore di qualsiasi piazzamento che i Wailers avevano raggiunto fino a quel momento.

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Settima stagione 2016/2017

Corsi e ricorsi….

I pessimi risultati di Tarantino erano argomento di discussione anche nelle cene amicali estive in compagnia di Sergi, Memola e rispettive compagne. Nulla di così dirompente sull’autostima di un Presidente-DS ormai alle strette. La decisione di abdicare per inadeguatezza era all’ordine del giorno dei suoi pensieri ma comprendeva che un vero campione non si dovrebbe abbattere mai..

Le lunghe sere d’estate prima dell’asta 2016 portarono consiglio. La vicinanza del pluricampione Domenico Sergi, i consigli del caro amico Cusci, l’incoraggiamento di Torgio e l’aspra critica della stampa furono il preludio del cambiamento.

Tarantino passò le ultime giornate di agosto in compagnia della compagna in un casolare abbandonato della valle d’Itria, tra ulivi e piscina, gazzetta dello sport alla mano e tablet connesso su Fantagazzetta H24. Ogni singola lettera di ogni singolo articolo di Sportweek  pesava nel cuore di Tarantino come un macigno. L’edicolante di Ceglie quando Tarantino entrava ogni mattina puntuale alle otto per comprare stampa e giornali si chiedeva perché quel ragazzo aveva sempre l’animo preoccupato. Non avrebbe potuto mai immaginarne il motivo…

Così, solo la conoscenza avrebbe potuto salvare i Wailers, l’onore del Presidente e il credo dei pochi tifosi rimasti affezionati.

Il settembre 2016 fu l’anno dell’ultimo Rankig pubblicato, segno che qualcosa stava cambiando e che le certezze e le presunzioni della casta iniziavano miseramente a sgretolarsi. Il clima della SerieAgreen risultava meno amicale del solito. L’idolatria becera nei confronti del MPG era già stata aspramente criticata a partire dalle precedenti edizioni del campionato proprio da quello zoccolo duro del protestantesimo green che univa sotto la medesima bandiera della dissidenza le società più attente a questa problematica, Akragas e Wailers in primis.

Le attenzioni verso il problema democratico, l’ingerenza della vecchia guardia in tutti gli affari e le presunzioni dei controllori della Lega che mettevano dubbi sull’assegnazione di un particolare titolo nell’era moderna, mobilitarono l’insorgere di uno spirito rivoluzionario/progressista che condusse all’affermazione del principio democratico del Doppio turno. In tale circostanza il Presidente Tarantino (che fino ad allora aveva dimostrato più attitudine verso il politichese piuttosto che verso le tattiche e le formazioni) dovette usare tutta la sua deterrenza (minacciando l’allontanamento spontaneo dalla lega) al fine di mobilitare tutti i presidenti verso un concetto più partecipativo della SerieAgrenn [https://www.serieagreen.it/plebiscito-di-democrazia/]. Il presidente dei Wailers aveva capito che per porre fine all’arbitrarietà delle decisioni e alle imposizioni della casta avrebbe dovuto insinuarsi nei meandri di quel potere tanto precostituito quanto inaccessibile. Non si poteva più rimanere ancorati a quelle logiche di guerrilla sporadica e protesta di circostanza che esplodevano ad ogni malefatta dei poteri forti. L’azione sistemica e di lungo corso portò ben presto a risultati rivoluzionari.

Fu così che agli scarsi rendimenti calcistici corrispose la nomina a Notaio della SerieAgreen quale garante di un Regolamento in divenire che avrebbe dovuto condurre verso scelte più condivise:

È pur vero che l’introduzione di una simile metodologia, il Doppio turno, possa intendersi agli occhi di qualcuno come il becero tentativo di fuorviare e imprigionare “libere coscienze” nella standardizzazione del procedimento decisionale prescritto ed imposto in nome della democrazia. Ma è pur vero che la necessarietà dell’azione democratica impone regole che esulano dalla libertate singulis, proprio perché la libertà di ciascuno, che deve e vuole essere garantita, concorre esclusivamente alla libertà degli altri. (Cit. Il NOTAIO)”.

La lotta alla casta e al despotismo si faceva sempre più capillare e cavillosa grazie all’uso del ricorso quale mezzo per rappresentare le idee e facilitare la discussione intorno ai topic scottanti. Il tema dell’intransigenza, della formalità delle regole, della punibilità a tutti i costi anche sulla base di regole inesistenti stava via via lasciando digiuni i portavoce incalliti dello Status quo. L’apertura progressista alla discussione e all’ascolto delle riserve di tutti iniziava ad imperversare inconsapevolmente al di là delle ostilità e delle ostentazioni dell’establishment dei pochi che, loro malgrado, tentavano ancora di nutrire di demagogia l’ormai sapiente e maturo popolo della SerieAgreen.

Il germe della democrazia era finalmente nato. Le soddisfazioni di Tarantino risiedevano più fuori dal campo che sul rettangolo di gioco.

La stagione 2016/2017 si aprì per i Wailers all’insegna dell’entusiasmo democratico e delle critiche della solita stampa monocolore:

Angelo Tarantino ha forse il palmares peggiore di tutta la SerieAGreen: da quando gioca è sempre retrocesso. Adesso, però, è il momento di dire basta e invertire, definitivamente, la rotta. La salvezza sarebbe dunque l’obiettivo minimo, ma non è detto che con questa squadra non si riesca a fare di più. (cit. Torgio Giosatti),

Tarantino decise di portare i suoi in viaggio a Lourdes [https://www.serieagreen.it/boca-un-giorno-di-fede/] nel quale si ebbe un contatto diretto con il Padre Eterno. Da li la svolta per una stagione in discesa: Antonelli, Cacciatore Aleesami, Radu ma soprattutto il pupillo Perotti insieme ad Ilicic, Castro, Immobile, Petagna e Nestorovsky condussero i guerrieri ad un ottavo posto che avrebbe potuto garantire la presenza in Champions se non fosse che il Curtale, nono classificato, avesse già occupato un posto per la competizione più in vista. L’obiettivo si poteva ritenere comunque raggiunto. Tuttavia anche il neo acquisto DS Pigna per il secondo anno consecutivo si attestava sopra ai Wailers di una posizione.

Correva l’anno del Domingo e del Lupien secondo ad un solo punto, ma poco importava per Tarantino… questa volta era riuscito addirittura a non retrocedere. Proprio come la sua prima stagione in SerieAgreen otto anni prima, Domingo vincitore, Wailers ottavo e come se i sei anni d’intermezzo non fossero mai esistiti…

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Ottava stagione 2017/2018…

…nella storia!

Compendiato dalle preoccupazioni di non riuscire al meglio nemmeno nella stagione che stava per cominciare, Tarantino riprese da dove aveva iniziato l’anno precedente. Usava qualsiasi modo per annotare possibili acquisti e ogni fonte d’informazione diventava preziosa. Le sudate carte e l’impegno profuso per la ricerca del colpo di mercato azzeccato divennero le prerogative principali dell’estate 2017. In ritiro presso Copertino per tutta l’estate, Tarantino trascurava ogni pensiero vacanziero.. Unico obiettivo: podio!

Ma i miracoli non accadono mai per caso. Le alte aspettative di riuscita risiedevano più nel suo cuore che sulle bocche della stampa estiva e post asta:

Da lui ci si aspettava tanto: tutti lo davano come il manager più preparato dopo un forsennato studio d’agosto. L’asta di Angelo Tarantino, infatti, inizia benissimo con un colpaccio sui portieri e un pacchetto di difensori sufficiente preso a poco più di 150 mld. C’erano tutte le premesse per costruire una rosa a trazione anteriore, ma dopo Pjanic e Perotti forse è subentrato un po’ di “braccino”, quella paura di non riuscire ad arrivare in fondo che ha portato elementi di dubbia utilità quali Pellegrini, Kragl, Marusic, Betancourt e Valoti. Peccato, perché con un attacco così, un altro mediano da 80-85 mld avrebbe messo il punto esclamativo su una squadra contro la quale soffriranno un po’ tutti” (cit. Torgio Giosatti).

Ma Tarantino a fondo ci era già arrivato, piazzando il miracolo Immobile, confermato dallo scorso anno, e rivalutando il buon Iago Falque, seguito per tutta l’estate nel nuovo ruolo d’attacco. Ma non si può in ogni caso lasciare al caso le altre scelte tattiche, risultato di un ambizioso progetto di studio perseguito nell’ambito della preparazione all’asta.

Il risultato è stato un titolo tanto bramato quanto dimostrato.. Una superiorità che ha visto i Boca Wailers primi dalla prima giornata fino all’ultima, senza mai cedere il passo a nessun avversario.. il campionato era già chiuso alla prima, nell’inconsapevolezza generale degli altri partecipanti. Solo Tedone con il suo Labari ha regalato alla penultima giornata la notte più lunga della vita di Tarantino, più di quella prima degli esami di Venditti. Una notte lunghissima, passata a sperare in quel pareggio senza il quale il titolo avrebbe dovuto attendere l’ultima di campionato. Ma il genio di Diabaté piazzò quell’ultimo tiro in porta che ha concesso hai Wailers di ottenere un insperato pareggio in nove uomini, gli unici disponibili schierati in campo.

Tarantino aveva trasformato semplici giocatori in uomini veri e grandi campioni. La bestia nera rimase Eagles che soffiò a Tarantino la finale di coppa.

 

Il primo grande ringraziamento va dunque a questi ragazzi che hanno avverato uno dei sogni della vita di Tarantino, vincere il campionato più competitivo, agonistico, impegnativo, difficile, faticoso, arduo, laborioso, apprezzato, stimato e amato del mondo, in tre parole la  Serie A Green…

 

MIRANTE DA COSTA SANTURRO

FAZIO COSTA  SAGNA BASTOS JUAN JESUS LUIZ FELIPE  VENUTI WALLACE

PJANIC PEROTTI MARUSIC DUNCAN VALOTI LAZOVIC DABO SENSI BENTANCUR

IMMOBILE IAGO FALQUE DIABATE’ CODA M PERICA

 

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Tra le dolci note della vittoria però tuona una decisione dal sentimento amareggiato. I toni e le posizioni rigide e preclusive non sono mai piaciute a Tarantino che anche alla luce di quanto accaduto in questa annata fantacalcistica si ritrova, suo malgrado, ad abbandonare il progetto AC Boca Wailers per ritirarsi a vita privata annunciando come Akragasso che non rinnoverà la partecipazione all’edizione 2018/2019 della SerieAGreen. Le motivazioni, ancorché ampiamente conosciute da tutti i partecipanti, saranno chiarite senza nessuna polemica a valle dei festeggiamenti della Festa del 22 giugno prossimo venturo.

Ringrazio prima di tutto Mancini che ci ha chiamato da Londra il giorno successivo alla conquista del campionato e che ha apprezzato tutto il lavoro svolto in questo lungo percorso. La gioia era incontenibile. Ringrazio chi in questi lunghi otto anni ci ha supportato e chi ci è stato vicino, chi ci ha criticato ed apprezzato. Ringrazio tutti gli amici della Lega, gli attuali, quelli andati e quelli che verranno, che come me hanno apprezzato, apprezzano ed apprezzeranno l’entusiasmo e lo spirito di volersi bene nella lega più bella del mondo: la SerieAgreen. Grazie a tutti”.

(cit. Angelo Tarantino)

6 pensieri riguardo “Boca – Tarantino, una storia lunga otto anni e dal futuro incerto.

  • Letto in un sol boccone, ma prima di tutto rendiamo omaggio alla fantastica stagione del collega Tarantino.
    Uno spunto cronologico narrativo dai tratti emozionali forti, che ci ha proiettato nella pellicola di un passato condiviso, di un presente festante e nondimeno in attesa di conoscore il futuro dei Boca Wailers.
    Perché, onestamente, non ci è ancora del tutto chiara la spinta all’addio del Circo più bello del mondo.
    E che festa sia, a presto.

    Marcello Simonetti,
    Atletico Domingo 2003

  • Lupiae Calcio 1996

    Tempo fa ebbi il proposito di mettermi a scrivere la storia di tutte le franchigie Green per ripercorrere stagione per stagione la carriera di manager e giocatori attraverso aneddoti, nomination e stralci di giornale. Rileggendo la ricostruzione fatta da Angelo mi sono davvero emozionato e ho subito pensato che nemmeno impegnandomici avrei saputo fare di meglio.

    Sono ovviamente molto, molto amareggiato per questo secondo forfait in pochi mesi, che però in questa sede preferirei non commentare, anche perché il livore personale nei miei confronti traspare senza troppi giri di parole e quindi qualsiasi mia parola, anche benevola, si presterebbe facilmente a male interpretazioni.

    Come spiegavo a qualcuno in privato, lascio a voi ogni tipo di considerazione sul futuro della Serieagreen. Personalmente vedo ben altre problematiche rispetto a quelle evidenziate da Angelo, ma mi rendo conto che avendola fondata probabilmente ne ho una visione distorta, idilliaca e non sarei mai in grado di staccarle la spina. Ma se questo significa continuare a farla vivere col polmone artificiale, allora è chiaro che una riflessione condivisa va fatta.

    Ci riabbracciamo come sempre alla festa, quest’anno in particolare un vero sogno che si avvera e che mi renderà comunque contento quale che sia la decisione ultima dopo questo ciclo con voi lungo quasi 15 anni.

    Concludo con una provocazione, che però non vorrei abbia il suono di una nota polemica bensì di una propositiva, visto che siamo comunque in tempo per fare ancora tutto. Si è sempre detto che lo spazio per le proposte regolamentari è quello che intercorre tra la fine del campionato e la festa, però non ho visto nulla se non una bozza di post del Mojito ignorata dai più, salvo però farci tutti paladini della democrazia a campionato in corso. Qualora veramente si abbia la volontà di migliorare questo gioco, gli spunti quest’anno sono stati tanti, dalla gestione dei prestiti al rinvio delle partite: perché non elaborare delle proposte da votare adesso che è il momento per votare, anziché poi lamentarsi che il Regolamento è stantio?

  • Articolo capolavoro.
    Rispetto la decisione di abbandonare la Serie A Green anche se non ne condivido le motivazioni.

  • Bellissimo articolo… Complimenti a Tarantino per la grande maturazione fantacalcistica raggiunta e culminata con uno scudetto storico. Trovo tardivi i tempi dell’annuncio delle dimissioni, a maggior ragione se questo sentimento era nell’aria già da mesi prima, così come trovo scellerata la scelta di abbandonare il fantacalcio più bello del mondo. Caro Tarantino, da amico, non fare l’orgoglioso,e torna sui tuoi passi.. Sei un giocatore di poker, non abbandonare il tavolo senza aver almeno chiamato l’ultimo giro.

  • Cusci Team

    Angelo alla festa finale dopo premi, birre e felicità voglio proprio vedere se hai il coraggio di lasciarci, non voglio sottovalutare il “cuore Green” che esce fuori nei momenti difficili, siamo come l’Italia del 2006, anzi in assenza della nazionale a questi mondiali, il miracolo facciamolo noi.
    Totò ovviamente tutto questo vale anche per te perchè confido sempre in una tua presenza il prossimo weekend.

  • Lakragasso

    Caro amico Vito, purtroppo pure volendo mi è impossibile partecipare. Lunedì inizio in un nuovo negozio, mi è quindi preclusa ogni richiesta di permessi. Vi spedisco un abbraccione.

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