Serie A Green
LakragassoSTAMPA

Edizione Epifanica

Mercato contumelie e pessimo umore in una redazione invasa dai parenti
Lakragasso offre ai propri affezionati lettori un breve?rendiconto.

Il totale repulisti che la compagine ha affrontato rispetto all’anno passato ha presentato qualche novità e non poche perplessità.

A occhio e croce nella prossima finestra di mercato, complice il tesoretto accumulato, l’Akragas dovrà ritoccare ancora la strategia approntata in fese di programmazione perchè quanto fatto vedere fino ad ora non entusiasma per punti goal e gioco prodotti. Va detto che le carenze, soprattutto in attacco sembrano superate con il recupero ormai completo di Miccoli e Giovinco che dovranno recuperare a spron battuto il tempo perso e riuscire a scalare le classificatorie liste del dott. Simonetti. Stuzzica e molto, non va negato, l’arrivo di Santa Cruz e il rientro di Galloppa, ma per costoro il prezzo del cartellino schizzerà sicuramente alle stelle e il casa Akragas non si vuole assolutamente dilapidare tutte le scorte creditizie accumulate. Ci saranno inoltre da sistemare  Zanetti Chico Kharja, forse Kone.. Superare le insidie di un mercato asfittico competitivo e altamente selettivo cercando di puntare giovani semisconosciuti: con ogni probabilità sarà ancora questa la strategia.

Va detto che i bassi rendimenti di questa prima parte e il primo maxi scambio della stagione non poco timore hanno suscitato. Acquafresca-Isla per Lazzari-Ofere. Ad Agrigento erano convinti di poter capitalizzare al meglio la cessione del cartellino di un più che abulico attaccante in cambio dell’esterno mancino che l’anno passato aveva convinto al punto da far lievitare il suo valore da 40 a 150 crediti. Toccherà ora alla compagine dare modo a Lazzari di-mostrarsi non eccessivamente sopravvalutato e forse questa è la giusta legge del contrappasso per una dirigenza che troppo osa scommettere al di la di ogni logica. Ciò che risulta difficilmente spiegabile è la cessione di Isla, esterno dal buon rendimento in luogo di un più sacrificabile Kharja per esempio, o kone, apprezzabili trequartisti, o il declinante Zanetti J. destinati in questa ultima sessione a cedere il posto a nuovi più versatili innesti.

Fra le incognite di questo pessimo inizio non va dimenticato l’ingaggio dell’idolo delle masse siciliane, il mirabolante Fabrizio Miccoli. Complice il suo difficile recupero – ciò che presumibilmente avrà fatto desistere il suo vecchio patron ed estimatore, mister Mangia, dal riconfermarlo -, perso Pazzini (divenuto troppo oneroso il suo ingaggio) in casa Akragas si è voluto tentare comunque affidare a lui il comando della compagine tutta e del reparto offensivo. Nessuno però a Villaseta immaginava si potesse sfidare a tal punto la sorte: tra continui rinvii e nefaste ricadute il calvario di Miccoli è durato due mesi e mezzo. Si è dovuti arrancare (fondo classifica fisso!) fino alla 7a giornata per mirare la prima delle sue attuali sei marcature. A parziale consolazione va detto che col suo ingresso in pianta stabile la compagine in campionato ha fatto segnare i suoi piccoli record stagionali tanto che con lui in campo l’Akragas è in striscia positiva da sei turni.

L’attacco biancazzurro, ecco il vero tormento di una compagine che disponeva a inizio stagione di un disperante tridente fatto di esordienti e con troppe incognite: Moscardelli ed Eder direttamente dalla cadetteria, Acquafresca chiamato a ripetere (passate?) stagioni esaltanti. Il nulla. Fatta eccezione per bomber Moscardelli, prototipo del giocatore biancazzurro e degno partner di capitan Miccoli, fatto fuori Acqufresca a ridosso del primo mercato di riparazione sostituito dal misconosciuto Ofere, punta nigeriana che dà il meglio di sé solo quando siede in panchina… a costituire uno di quegli amarissimi misteri del calcio moderno è attualmente Martin Citadin Eder. Capocannoniere della serie cadetta è arrivato in serie A Green con la sensazione (almeno in casa biancazzurra) di poter subito ambire a grossi traguardi, invece il nulla! 9 presenze e mai niente di trascendentale se non un assist, una pochezza che nessuno si aspettava e che lo sta consacrando a figurare nella triste classifica dei colpi mancati o peggio fra le meteore. Investimento che potrebbe addirittura rivelarsi irrimediabile visto che dei talent che dall’inizio s’erano fatti avanti per lui non v’è più traccia; chi non vuole cedere sembra essere la dirigenza: “la valorizzazione di pedine apparentemente di secondo piano è la nostra passione” confidano in Sicilia dando come altamente improbabile una cessione del brasiliano, d’altra parte a che giova spendersi per comporre un tridente purché sia. Meglio parrebbe armarsi delle ultime (residue) speranze e tenerlo in rosa. A completare le lamentazioni di questa infausta annata non poteva mancare l’atomico trequartista. Il proscenio fin dall’inizio era tutto per la coppia Givinco-Miccoli. In cerca di fama e pubblicità per la campagna abbonamenti la dirigenza aveva sborsato crediti mai prima impiegati. Dopo qualche giornata l’inesorabile sfiga porta Giovinco a seguire il suo partner in infermeria lasciando il resto della compagine, nonostante le grandi doti, a reggere a fatica il peso delle carenze creatisi. Quel che più desta preoccupazione è che il rientro di entrambi ha fatto vedere, con qualche eccezione, un’inconcludente quanto bel gioco: l’atomico trequartista avrebbe dovuto distruggere il mondo, due goal e un assist in sette partite hanno raccontato di uno spettacolo per gli occhi ma una fiacchezza realizzativa che pone i biancazzurri all’ultimo posto nella speciale classifica dell’istituto Simonetti. È però ancora in tempo per diventare insieme a capitan Miccoli re incontrastato dell’Akragas, per rilanciarsi dopo anni opachi e mostrare di saper essere un grande. O almeno stupire le masse.

A parziale consolazione intervengono l’ingaggio di Ramirez e pressocchè tutto il reparto difensivo che insieme a Ljajic Antonioli e Boruc hanno sostenuto a più riprese le sorti della compagine puntellando le grosse falle e diventando testimonial insostituibili della sagra del mandorlo in fiore, legandosi per questo anche affettivamente alla città. Il fantasista uruguaiano alternandosi a Ljajic costituisce la tanto declamata linea verde che l’Akragas si fregia di schierare senza timore nell’undici titolare. Vale la pena raccontare il suo esordio: mentre un pallone cadeva dall’alto lo ha tirato giù in corsa, è partito con il doppio passo lasciando di stucco il marcatore facendogli tunnel… due minuti dopo il difensore gli è entrato sulla caviglia e Gaston ha rischiato grosso.. ha insomma già fatto capire di poter insidiare la fama dei suoi più savi compagni, se non lo acciaccano prima. L’allenatore può quest’anno contare su Astori, uno dei migliori centrale made in Italì, Archimede Morleo, esterno tanto bistrattato quanto prezioso, valorizzare Massimo Volta. Ecco l’unica vera, magra consolazione del mister. Ripetiamo, la media punti della compagine non è esaltante, al momento nessuno dei giocatori ha raggiunto una condizione soddisfacente, alcuni inesorabilmente lasceranno la franchigia nella prossima finestra di mercato. Ciò che più piace, bisogna dirlo, è la consapevolezza che Giovinco Gomez Miccoli Eder e bomber Moscardelli assieme, se decideranno di esprimersi per come sanno inonderanno di così tanto bel gioco l’Esseneto che tutti a lungo ne parleranno. Speriamo unitamente ai più prosaici goal!

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