Buongiorno Lecce! Vigilia di mercato autunnale

Ennesima onta per il Lupiae: ecco il motivo…

LECCE – Ancora un’umiliazione per il presidente del Lupiae, Luca Brindisino. Nel corso degli anni era stato il delegato più richiesto alle aste di riparazione: il telefono squillava 4-5 volte al giorno ed era impossibile accontentare tutti i presidenti, tanto da dover richiedere di votare la famosa regola contro la “doppia delega”, per poter gestire una e soltanto una procura di mercato.
Oggi, invece, il suo appeal sembra essere caduto in disgrazia. Ultimo in classifica ma anche ultimo nella lista dei nomi a cui pensano i manager per gestire la riparazione in loro assenza, nonostante i 23 anni di onorato servizio del vecchio lupo dalla pelliccia ormai canuta. Manager che non si fanno scrupoli a prendersi giuoco dell’ormai privo di senno decano della Serieagreen: tra chi gli propone giocatori infortunati a 150mld fino a chi spiattella al pubblico i suoi obiettivi di mercato, confidati “in gran segreto” nel tentativo di un onesto ma ormai démodé accordo pre-asta.
Il clamoroso “autogol di mercato” Lazaro, dunque, sembra aver definitivamente destinato Luca Brindisino nel gerontocomio green, privandolo di quel poco di sollazzo, di bagliore, di trasgressione che lo faceva felice: ovvero fare delle “scappatelle di mercato” per un giorno come ds di altre squadre durante le aste di riparazione.
Oramai bullizzato dalle nuove virgulte leve del campionato, il salentino ha atteso invano una chiamata alle armi. Negli scorsi giorni, dopo qualche discussione generica di mercato, c’è stato addirittura qualche manager che lo ha sbeffeggiato chiedendogli: “A proposito, conosci qualcuno che potrebbe prendersi la mia delega di mercato? Nessuno? Un parente? Un amico? Nemmeno un primate dal pollice opponibile?” Di seguito le immagini di questa scena pietosa.

Altri, invece, si sono rivolti ai Gran Visir della Serieagreen per un consulto: a chi affidare la delega? “Io ovviamente sono già occupato ma… ci sarebbe Brindisino libero – si è sentito rispondere – Dario, naturalmente“. Infine, la beffa delle beffe, l’umiliazione più cocente, quella che mai augureremmo al nostro peggior nemico. A meno di 24 ore dall’asta autunnale, un manager senza delega contatta il lupiaense: “Saresti libero per una delega?“. Gli occhi del Brindisino tornano a brillare come ai tempi delle scuole medie e una piccola perla trasparente gli rivola sulla gota ormai barbuta: “Certo, ci mancherebbe, è un onore“. E poi, la mazzata tra capo e collo: “Bene, perfetto: tanto non devo cambiare nessuno… Pronto? Sei ancora lì? Pronto??“.
Fonti ben informate narrano che Brindisino sia ancora lì, come uno stoccafisso col telefono in una mano vicino all’orecchio guardando nel vuoto. Altri ancora lo vorrebbero rinchiuso nel suo casotto in giardino fumando orde di CBD, nella speranza che possano avere qualche effetto alterante sulla realtà. Ma nulla. Staremo a vedere, dunque, con quale atteggiamento dimesso si presenterà domani a Carovigno il Brindisino, conscio di essere ormai lo zimbello del mercato green, nella giornata in cui – non dimentichiamolo – sarà chiamato anche a rispettare la promessa fatta a Corato 2019: consegnare l’agognata Mano Morta al vincitore stagionale, Stefano Linciano. Sarà il colpo di grazia?