Buongiorno Lecce! – Periodico sportivo

Chi di speranza vive, disperato muore

Fallito come da pronostico l'assalto all'arma bianca alla Fidelis Arena. Troppe le assenze di uomini pesanti che marcano la differenza tecnica con l'avversario. L'aritmetica non ci condanna, ma come afferma il nostro tifoso vip Mughini: "L'ottimismo fa a pugni con il realismo".

C'è chi aveva parlato di miracolo, chi di assalto all'arma bianca viste le eccellenti assenze che avevano bagnato le polveri del Lupiae alla vigilia del delicatissimo match di Andria contro il Pace. La scelta di mister Brindisino di schierare ugualmente le due punte nonostante il rischio concreto di giocare in inferiorità numerica non ha inciso sul risultato, nè in positivo nè in negativo. Bisognava comunque provarci ed è quello che ha fatto la squadra in tutti i suoi effettivi, dal peperino Coman (peccato non averlo visto più spesso) al giovane ma praticamente veterano Sportiello, dal capitano Lulic (che più di tutti ha avvertito la pressione di essere l'unico big in campo per i verdeazzurri) fino a Doumbia, stavolta incapace di mettere la testa laddove invece è spuntato GambaAmbigua Mapou, a proposito di chi ci chiedeva invano sorrisi stamane: come dice il detto, "Gente allegra, il ciel l'aiuta". I nostri beneamati ex, i Cafeteros Ibarbo e Muriel, ci castigano e non ci lasciano niente da recriminare: complimenti al Pace.
A 90 minuti dalla fine del torneo, dunque, nuvole nere si addensano sul cielo di Lecce: le combinazioni degli altri risultati non ci condannano ma non ci fanno comunque essere padroni del nostro destino. Fa specie pensare che si è vinto contro corazzate quali Celtic e Terlizzi per poi regalare punti a Labbari e Wailers, ma tant'è che adesso resta quest'ultima partita da giocare a testa alta, di fronte a un avversario che avrà le nostre stesse motivazioni e voglia di vincere. Non dipende tutto da noi, come detto: Delinquere ha molto più che un match point proprio al cospetto dei rivali del Labbari, che ultimamente hanno collezionato solo punteggi da calcio a 5 e che si avviano mesti verso un ultimo posto ormai inevitabile; dall'altra parte, Eagles farà visita agli altri nostri rivali, quei cugini di montagna del Curtale che non avranno altro stimolo se non quello di conquistare il quinto posto. Insomma, una salvezza appesa a un filo tenuto proprio dalle mani dei primi che ci vorrebbero vedere sprofondare: no, non è una bella posizione. 
Ma se ci fosse tra voi lettori anche soltanto una persona a cui stesse passando per la testa il recondito pensiero che le gloriose maglie verdeazzurre scenderanno domenica in campo già sconfitte o comunque col cuore in gola e l'orecchio alla radiolina, beh: sappia già da ora che si sbaglia di grosso e potrebbe rimanere molto deluso. Domenica contro l'Acab si mobiliterà una provincia intera affinchè chiunque indossi quella maglia dia tutto indipendentemente dai risultati degli altri campi, perchè si: anche un quint'ultimo posto ha la sua dignità se conquistato col sudore e l'impegno di squadra. Domenica giocheremo contro un mister che fa dei singoli e delle bandiere il suo punto di forza: da Palombo a Pellissier, da Totti a Di Natale, si tratta di giocatori che possono fare la differenza in qualsiasi momento. Ma alla forza di questi singoli noi opporremo una squadra, undici lupi famelici e compatti che sanno di avere – loro si, altrochè – sempre e comunque tutti contro, quale che sia la classifica, quali che siano i periodi storici. E' il nostro dna di vincenti a renderci antipatici e ne andremo sempre fieri. Perchè il dna non cambia, nemmeno dopo due retrocessioni di fila: d'altronde è già successo e dopo l'amaro, si sa, viene sempre il dolce.

Alcaldo Pedullah