Albo d’Oro ufficiale Serie A Green: 2018

Scudetto al Mojito,
Domingo retrocesso

Non è clickbaiting (o forse si), ma solo quello che sarebbe successo se l’articolo 53 fosse stato rispettato. Non è un ricorso, questo invece è sicuro: quelli andavano fatti per tempo e non a posteriori. Lo scudetto di Tarantino è salvo, l’immacolata concezione del Domingo pure, anche se le stagioni “taroccate” sarebbero addirittura le ultime quattro.
Poco ci importa: questo è l’Albo d’Oro ufficiale della Serieagreen aggiornato al 2018 che precede l’uscita del tanto atteso Ranking Green. Fulmini, saette e cent’anni di sfortune a chi oserà nuovamente manometterlo in maniera parziale e indiscriminata.

A grande richiesta, il 2018 è l’anno del ritorno del Ranking Green dopo una stagione di pausa, dovuta al timore di questa redazione che tale graduatoria potesse in qualche modo esasperare la bramosia di risultati anziché accendere il folklore delle rivalità sportive. Ampiamente chiarite e discusse entrambe le posizioni, è finalmente giunto il momento di “rimettere il giuoco al centro del villaggio”, come giustamente da qualcuno invocato. E il Ranking Green, come è risaputo, si basa su tanti fattori (qui il link sui parametri) tra i quali anche l’Albo d’Oro. Ci vorrete dunque perdonare se questo post avrà il sapore di un’ultima, doverosa precisazione.

SALDO DELLE QUOTE IN PRIMAVERA E NON PIÙ IN INVERNO? SI MA… VA VOTATO

È stato di recente comunicato un cambiamento sulla data di consegna della quota di partecipazione, a suo tempo votata e stabilita entro l’asta di riparazione invernale per evitare che qualche squadra ormai senza ambizioni lasciasse per strada dei debiti. Il cambiamento prevederebbe uno slittamento del saldo all’asta di riparazione primaverile, cosa che però a nostro avviso andrebbe regolarmente proposta e votata dato che modificherebbe il punto 52 del Regolamento.

Strettamente connesso al punto 52, poi, vi è il 53, nel quale i presidenti hanno democraticamente votato e deciso che per ogni settimana di ritardo nel saldo è previsto un punto di penalizzazione. Perché, allora, questo punto non è stato applicato addirittura nelle ultime quattro stagioni? Per molti la responsabilità risiede nell’indolenza dei due Ciambellani, Memola e Sergi, ma non è affatto così e spieghiamo il perché. I Ciambellani, così come ad esempio i Master&Commander Dario Brindisino e Stefano Linciano che si occupano rispettivamente del master excel e dei conti su Leghe FG, sono meri organi di garanzia e non di responsabilità. Chiariamo brevemente le differenze.

ORGANI DI GARANZIA E NON DI RESPONSABILITÁ: CHE SIGNIFICA?

Un organo di garanzia, rappresentato comunque da uno dei sedici partecipanti al gioco, si fa carico dell’onere di garantire – appunto – il corretto svolgimento dello stesso col massimo impegno, serietà e correttezza. Chi assume uno di questi ruoli, dunque, ci fa il favore di contribuire al divertimento collettivo ergendosi al di sopra delle parti.

La responsabilità che tale correttezza venga applicata, però, è a carico di tutti e sedici i partecipanti, che hanno il dovere di controllare e vigilare che tutto proceda come da Regolamento condiviso. Qualora ciò non avvenga, è “colpa” di tutti e non di chi si è preso l’onere di rappresentare un organo di garanzia. Esempio lampante è stata la diffida lanciata quest’anno da Linciano ad Amici per aver usufruito di 4 prestiti anziché 3: lui se n’è accorto adempiendo al suo ruolo di garante e ha deciso di “denunciarlo pubblicamente”, scatenando i provvedimenti che conosciamo. Avrebbe potuto non farlo e lo ha anche ribadito in un commento inequivocabile, evidenziando come da quel momento in poi si sarebbe ripromesso di denunciare solo ciò che gli pareva, anche se ne avesse scoperte d’ogni. Come a dire, giustamente: non solo controllo tutto e lo faccio pure presente, ma mi becco anche le polemiche di sopra. Qui emerge chiaramente la differenza tra garanzia e responsabilità: il Commander Linciano garantisce l’impegno nel controllare tutto, ma se poi il presidente Linciano, la cui responsabilità è 1/16 pari a quella degli altri 15, decide di denunciare bene, altrimenti possono farlo anche gli altri, informandosi, chiedendo, insomma vigilando com’è nei loro doveri. Non è insomma obbligato a farlo. E questo vale per tutto: dalle plus e minusvalenze alla classifica cannonieri, dal falso in bilancio ai conteggi settimanali, dal numero dei prestiti effettuati fino al saldo delle quote. Tutti hanno il dovere di vigilare, tutti hanno il diritto di ricorrere e chiedere il rispetto del Regolamento qualora si accorgessero di qualche errore. Se non lo fanno, perché non se ne accorgono, non vigilano o semplicemente non vogliono, il gioco prosegue e nessuno se ne può in nessun modo lamentare a posteriori.

ARTICOLO 53 DEL REGOLAMENTO: QUATTRO ANNI DI “SCUDETTI DI CARTONE”?

La risposta alla domanda “Chi doveva controllare la corretta tempistica per la consegna delle quote, in ottemperanza al punto 53 del Regolamento?” è dunque: tutti noi. Anche se i Ciambellani Memola e Sergi sapevano è nel diritto di Terlizzi e Delinquere non denunciare. Hanno anche pubblicato un post di riepilogo, in ritardo ad aprile, ma nessuno il 4 febbraio si è alzato a chiedere: scusate e il post? La consegna era entro il 4 febbraio, chi sono i ritardatari? A chi devono venire commutati i punti di penalizzazione? Ebbene, a fronte di tale indolenza collettiva, nessun ricorso o manomissione dell’Albo d’Oro sarebbe concepibile oggi, però ci siamo ugualmente divertiti a farvi vedere come sarebbe cambiata la classifica almeno della scorsa stagione, visto che stiamo parlando di fatto di una regola non rispettata addirittura negli ultimi quattro anni. Anche nel rispetto di squadre come Faso o Akragas che nel corso della loro storia hanno terminato stagioni anche con punteggi di -1 o -2 proprio perché la regola n. 53 è sempre stata fatta rispettare al pari delle altre, dalla vittoria che vale 3 punti al 4° prestito che non si può fare, e così via.

Alla scadenza del termine, ovvero all’asta invernale, risultavano aver saldato la quota le seguenti franchigie: Amici, Celtic, Curtale, Cusci, Delinquere, Flipper, Lupiae e Mojito. Solo otto su sedici.

Al 14 aprile, ovvero dopo nove settimane dal termine, risultavano aver saldato altre tre società: Domingo, Akragasso e Terlizzi, con relativi 9 punti di penalizzazione.

Alla festa finale, infine, risultavano ancora insolute ben cinque squadre: Acab, Eagles, Labbari, Pigna e, udite udite, i campioni dei Wailers. A tutte queste cinque squadre sarebbero spettati ben 16 punti di penalizzazione.
La classifica finale, dunque, sarebbe così mutata:

“SCUDETTI DI CARTONE”? 

Lo scudetto a termini di Regolamento sarebbe dunque da assegnare ai Mojito Dealers, con Cusci e Curtale sul podio e i Wailers solo quarti. Il Celtic da retrocesso sarebbe finito addirittura in Champions, Amici e Delinquere si sarebbero salvati mentre Pigna, Domingo e Acab sarebbero finiti tra le ultime quattro. Una rivoluzione, insomma. E andando a ritroso nel tempo le cose andrebbero anche peggio. Vi basti sapere solo che nel 2016/17, i campioni in carica del Domingo risultavano saldanti solo a campionato finito: senza farla troppo lunga, a termini di Regolamento sarebbero dovuti retrocedere, a beneficio della salvezza del Mojito (coincidenza, sempre lui).
“Non ci sono le prove”, provava ad arrampicarsi sugli specchi il presidente dei Wailers Angelo Tarantino quando qualcuno, sempre però a posteriori, gli ha fatto notare l’anomalia. Ma purtroppo le prove ci sono eccome: anzitutto nel post e nei commenti su citati (di cui sono stati fatti appositi screenshot), ma soprattutto nelle tabelle excel dei Ciambellani, aggiornate con solerzia a garanzia del corretto svolgimento del gioco. Garanzia, appunto, non responsabilità. Contrariamente a quanto si pensa, lo ribadiamo, non ci sono cinque o sei che “sgobbano” per il piacere e divertimento degli altri che poi si permettono anche di dire “si ma quando escono i risultati”, “eh però il Regolamento non è aggiornato”, “il post non è stato messo in tempo”, “eh però nessuno ha avvisato”. Non funziona così: 1/16 di quel “nessuno” sei proprio tu che scrivi. Chi nota un’anomalia la può denunciare e farsene carico: prendersela pure di sopra con chi tira avanti la carretta a posteriori non ha senso. Ecco perché troviamo fuori luogo (oltre che inelegante) l’impeachment sollevato nei confronti dello scudetto del Lupiae 2006/2007, revocato in maniera parziale dopo il riconteggio dei risultati, che vedevano ai salentini assegnato un punto in più, così come all’allora Akragas (un errore di calcolo che ha assegnato due punti per un pareggio). Tralasciando il fatto che allora i conti si facevano investendo praticamente l’intera giornata del martedì, correndo a comprare la Rosea prima che finisse, cecandosi nel beccare la giusta corrispondenza tra nome del giocatore e rispettivo voto, inserendolo poi nelle colonne excel i cui automatismi aritmetici erano costantemente da ricontrollare e verificare, si tratta della medesima situazione: una regola (quella che assegna un punto per il pareggio da una parte e quella che assegna un punto di penalizzazione per ogni settimana di ritardo nel saldo dall’altra) che non è stata rispettata. O meglio, fatta rispettare. Perché non hanno sollevato la questione i sedici partecipanti di allora? Dov’erano quando da più parti si pregava di venire a dare una mano coi risultati all’allora factotum MPG, o addirittura si implorava di controllare non tutto, ma perlomeno i propri risultati, al fine di evitare errori che, nell’arco di un anno e considerate le ore passate a girare gli occhi tra schermo e Gazzetta, pare pur normale che ci fossero? Anzi, verrebbe da dire: menomale che ce ne sono stati solo due o, di contro, chissà quanti altri ce ne sono stati in passato. Eppure, nessuno ha contestato a tempo debito, se non dieci anni dopo, pallottoliere alla mano a cose ormai fatte.
E allora quelli di Lupiae, Domingo, Wailers ecc. saranno pure “scudetti di cartone”, per carità, ma sono validi nella misura in cui nella Serieagreen vale il principio di responsabilità comune, condivisa, e non a carico di poche o addirittura una sola persona. Non c’è una lega calcio superpartes che vigila, siamo sempre noi a interpretare i ruoli di garanzia, per cui chi se ne lava le mani durante la gara non può pretendere niente, né dopo 1 giorno, nè dopo 10 anni.

IL REGOLAMENTO SERVE A PACIFICARE, NON A DIVIDERE.

Non è nostra assoluta intenzione esporre ricorsi o sollevare polemiche, ma solo ricordare che la Serieagreen è patrimonio di tutti e tutti devono contribuire, ognuno nel suo, a salvaguardarne l’integrità rappresentata dal Regolamento condiviso, quello che in teoria a fronte di ogni controversia dovrebbe farci dire “ok, il Regolamento adesso dice di fare questo, non mi piace ma non mi ingrugno. Piuttosto, proporrò di cambiarlo a tempo debito”. Il Regolamento deve pacificare durante la competizione, non creare discordie. Altrimenti poi anche il momento delle nuove proposte e del voto diventa stucchevole e pesante anziché mettere in moto una sana e movimentata macchina della campagna elettorale che, diciamocelo, ha il suo perché e non vediamo il motivo di vederla disinnescata, anzi.

Dall’anno prossimo, quindi, se scorgete un’irregolarità, divertitevi a farlo presente. Divertitevi. L’applicazione del Regolamento non è un’infamia, è parte del gioco e il Regolamento è amico di chi ama il gioco. Ma se non vi va di vigilare, non avete tempo, modo o cose così, per favore non lamentatevi dopo che i Wailers hanno vinto lo “scudetto di cartone” perché avrebbero dovuto avere 16 punti di penalità. E soprattutto, per favore, nessuno si arroghi il diritto unilaterale di manomettere un’istituzione sacra quale è l’Albo d’Oro, con relative bacheche e così via, fino ad arrivare al Ranking Green.
Quello che segue, dunque, è l’unico e originale Albo d’Oro ufficiale della Serieagreen aggiornato alla stagione 2017/18 e ad esso fanno riferimento i parametri per il Ranking Green, che riserverà tanti colpi di scena per i quali vi invitiamo a seguire sempre questo sito. Non sono mancati, infatti, i capovolgimenti di fronte in questi due anni, molti dei quali hanno fatto scaturire i tantissimi Derby che non vediamo l’ora di presentarvi e che sveleremo all’uscita dei calendari, sabato 28 luglio.

Per cui restate connessi: da questo momento in poi, si “gioca seriamente”.