Serie A Green
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Premi e riconoscimenti 2010/2011: ecco chi ha vinto!

Domingo e Flipper fanno incetta di premi
Tormentone Blakblok: Mola pronto a lasciare?
Ranking Green: Simonetti scalza Mancini dalla top ten,
D.Brindisino allunga su Bartolomucci. E punta Maggiore.
E da agosto si guarda al 2011/12: pronti i calendari.

La stagione 2010/11 è ormai alle spalle, tutti i presidenti sono in ferie e chi può si gode i premi e riconoscimenti ricevuti. A Napoli, in particolare, è ancora festa grande per il primo scudetto del partenopeo Marcello Simonetti che si porta a casa anche l’ambita Scrivania d’Oro e il Mimmo Cataldo d’Oro per la migliore intuizione del campionato grazie a Marco Parolo. Vittorie che consentono al manager dell’Atletico Domingo di fare un incredibile balzo nella classifica di tutti i tempi della Serie A Green, il prestigioso Ranking Green, dove passa dalla 15’ posizione alla 9’, scalzando dalla top ten un veterano come Carlo Mancini. Tra scudetto, Trofeo Green, secondo posto nei cannonieri con Eto’o e riconoscimenti vari, Simonetti mette insieme la bellezza di 254 punti, sfiorando il record di 264 ancora detenuto da Domenico Sergi grazie al Double del 2007/08 e superando in questa particolare classifica Luca Brindisino (239 nel 2004/05) e Dario Brindisino (234 nel 2009/10). Con questo incredibile risultato, Simonetti può vantare la miglior media stagionale nel Ranking Green, con 160 punti totalizzati in media nelle sue 3 stagioni in Serie A Green, ma soprattutto apre ufficialmente la caccia ai “7 fratelli” dell’Età Moderna: i cugini Brindisino, Maggiore, Bartolomucci, Sergi, Mangia e Gallicchio. Qualche chilometro più in giù in quel di Bari, Marco Tedone non nasconde l’amarezza per i pochi riconoscimenti ricevuti (solo 2 terzi posti per Scrivania d’Oro e Roberto Rizzo d’Oro) ma si consola giustamente guardando il Ranking Green. Il manager pugliese, infatti, si è reso protagonista dello scatto maggiore della stagione, conquistando ben 20 posizioni e scalando dal 35’ al 15’ posto, a ridosso di Mola, ma ancora ben distante dal rivale Memola. Un altro mister che invece non si può proprio lamentare è Fabrizio Mangia, trionfatore del Premio Fair Play, Corvino d’Oro e Miglior Centrocampista con Sanchez, oltre che miglior rigorista con Totti. Grazie a questo risultato, Mangia scavalca nel Ranking il decano Malecore e si mette in scia di Domenico Sergi ma tallonato alle spalle da Marco Gallicchio, distante solo 5 punti (575 a 570!) e pronto a lanciargli l’ennesima sfida nel 2011/12 anche a botte di coreografie, di cui da quest’anno detiene la palma del migliore. Chi aveva già sul palato il sapore dell’epico sorpasso è Roberto Bartolomucci, che a lungo in questo campionato aveva pregustato il podio nel Ranking Green ai danni di Dario Brindisino, in vantaggio su di lui di una sola lunghezza: 617 a 616. Non è bastato al mister biancolilla aver strappato proprio al Curtale (e al Flipper) il Delio Rossi d’Oro con Crespo, perchè l’ennesimo miracolo del manager di Aprilia, passato in pochi mesi dall’ultimo posto al settimo, ha spento i sogni dei supporters di Cisterna allungando addirittura il passo e segnando ora 706 punti contro i 698 dei biancolilla, complice anche la conquista della seconda Panchina d’Oro consecutiva. Per Bartolomucci, invece, di consecutivo c’è solo il premio Gigi Garzya di Legno come peggior capitano: a succedere ad Amauri è Cassano, ma come sappiamo i premi negativi non intaccano il punteggio del Ranking, dove Bartolomucci, nonostante non abbia mai alzato un tricolore, tiene comunque a debita distanza Domenico Sergi (698 a 610). Ma Bartolomucci e Brindisino non sono gli unici ad aver bissato dei premi: Marco Gallicchio si porta ancora a Novoli il Peggior Difensore della stagione grazie a Marco Motta, che rileva il posto che fu di Cristiano Zenoni; in compenso può incensare l’ennesima (per alcuni l’ultima…) stagione incommensurabile di Totò Di Natale, che non raggiunge la fantamedia pazzesca dello scorso anno (8,99!) ma si laurea lo stesso miglior attaccante 2010/11. Francesco Totti invece cambia maglia (dal Mojito al Flipper) ma si conferma miglior rigorista del campionato, con 8 rigori su 10 realizzati. Grasso che cola per il Ranking di Fabrizio Mangia, che però si aggiudica anche il Peggior Rigorista della stagione: è Di Michele del Lecce, 0 gol su 3 tentativi. Chi invece ha battuto tutti i record negativi è senz’altro il Blakblok: per la terza stagione consecutiva la franchigia di San Cataldo detiene il premio Peggior Allenatore. Dopo la doppietta di Bruno Mola (2008/09 e 2009/10) Vito Lorusso non è da meno e si accaparra un bottino da far invidia a un falegname: Panchina di Legno, Scrivania di Legno e Peggior Attaccante della stagione, quel Macheda sul quale il manager lucano aveva puntato tutto a gennaio e che gli aveva fatto cedere al Pace nientemeno che Gianpaolo Pazzini, poi vincitore appunto del premio come Miglior Affare della stagione. E proprio sul Blakblok si addensano, come ormai di consueto, le principali nubi estive per quanto riguarda la prossima stagione. Il tormentone “Blakblok si, Blakblok no” quest’anno assume contorni ancora più netti perché, a differenza delle altre volte, non si dovrà ricorrere a soluzioni dell’ultimo minuto per trovare un eventuale sostituto. Il Patron della franchigia, Bruno Mola, in questi giorni si trova proprio a San Cataldo con la sua famiglia, dove però è stato costretto a circondarsi da numerose guardie del corpo oltre all’indomito cane Ciro a causa dei continui tentativi di linciaggio dei tifosi all blak. Il tycoon salentino, reduce da un’esperienza all’estero a Barcellona, sembra essere stato abbandonato anche dallo storico sponsor ZEI, che a causa dei cattivi risultati della squadra ha subito notevoli danni di immagine e che potrebbe clamorosamente legarsi al Mojito Dealers Football Club di Stefano Linciano. Ma andiamo con ordine. Vito Lorusso si è detto pronto e disponibile a rilevare la franchigia di Mola, trasferendo la sede da San Cataldo (Le) a Possidenti (Pz) e riportando così il fantacalcio che conta in Basilicata, dopo la fugace esperienza del potentino Gianni Nardiello col suo In Honorem Aquilae. I tifosi lucani, inutile dirlo, sono in fermento: sono già stati individuati i terreni per la costruzione di un nuovo stadio e alcuni importanti imprenditori locali sono stati in questi giorni ospiti di Vito Lorusso per festeggiare il suo compleanno e definire gli eventuali dettagli dell’operazione, dal nuovo nome della società, ai colori sociali nonché, appunto, al nome dello stadio. Operazione, questa, che potrebbe riabilitare completamente Lorusso dalle critiche ricevute a fine campionato dai piani alti della Lega Green, anzitutto per non aver presenziato alla festa finale, vero e proprio scopo ultimo della Serie A Green e nella quale avrebbe dovuto assumersi le responsabilità (e gli sfottò) di una stagione totalmente fallimentare. In secondo luogo per qualche defaillance di troppo che più di qualcuno non ha gradito, sia in sede di mercato che in fase di compilazione della formazione, sempre consegnata per carità, ma spesso un po’ troppo improvvisata, complice comunque una rosa davvero non all’altezza nonostante Julio Cesar (Miglior Portiere del campionato) e Cavani. Detto ciò, pare ci sia stato un colloquio addirittura tra Lorusso e il MegaPresidenteGalattico in persona, nel quale il massimo dirigente di Lega abbia voluto riportare in maniera pacifica queste valutazioni ma soprattutto sincerarsi delle reali motivazioni del manager in vista di un suo inserimento nella rosa dei “magnifici 16” per la stagione 2011/12. Le voci riportano di sensazioni positive a margine della chiacchierata informale, a seguito della quale lo stesso MPG si incontrerà con Bruno Mola. Solo dopo questo confronto conosceremo il nome della sedicesima squadra della Serie A Green 2011/12, ma la proposta che Mr Green dovrebbe presentare sul piatto di Mola non dovrebbe essere troppo equivoabile: lasciare la franchigia dopo tre anni di risultati disastrosi (e soprattutto partecipazione quasi nulla) e andare a rimpolpare i ranghi di un’altra società in difficoltà perché reduce da una bruciante retrocessione, ossia il Mojito di Stefano Linciano. Si ripropone dunque, come qualche anno fa, l’ipotesi di un gemellaggio tra Mola e Linciano: entrambi residenti fuori Roma, potrebbero supportarsi nelle lunghe trasferte o intercambiarsi durante le numerose occasioni che richiedono la presenza fisica (vedi aste di riparazione), con la benedizione dello sponsor ZEI (rieccolo spuntare) che comparirebbe dunque sulle maglie neroverdi della compagine di Lizzanello. Ancora scenari da ombrellone, quindi, sul futuro del Blakblok e dei suoi dirigenti, ma attenzione perché mai come quest’anno tra fantasia e realtà il distacco è molto, molto sottile. Un’altra notizia da prendere con le dovute precauzioni è la boutade che vorrebbe il manager del Celtic&St.Pauli, Piero Barbaro, cooptato dalla sua vecchia lega di appartenenza, la Fusoleague, che a quanto pare si sta ricomponendo per la stagione 2011/12 e che vorrebbe il manager romano come punta di diamante dei propri iscritti. Nessun comunicato a riguardo è giunto dai vertici della società biancoverde, ma ambienti vicini al presidente capitolino hanno fatto girare la voce che Barbaro potrebbe lasciare la SerieAGreen per prendere parte alla Fusoleague anche a causa delle pressioni mediatiche che lo avrebbero già messo tra i favoriti nei pronostici del prossimo campionato. Barbaro, che quest’anno si è accaparrato il Conticchio d’Oro (Thiago Silva) e il Pellè d’Oro (Camporese), lascerebbe la Serie A Green dopo sole tre stagioni e soprattutto senza essere riuscito ad andare oltre il 33’ posto nel Ranking Green, nonostante il balzo di quest’anno che lo ha visto scalare ben 9 posizioni, raggiungendo a 140 punti personaggi emblematici come Magurano e Latino. Sembrerebbe invece continuare il matrimonio tra Carlo Mancini e Angelo Tarantino nel Club Atletico Boca Wailers, sugellato dalla vittoria del premio David Sesa d’Oro per la miglior new entry del campionato, il centrocampista Hernanes, compensato però proprio dal premio come Peggior Centrocampista assegnato a Martinez ma che al secondo posto vedeva addirittura un altro Wailer, Mark Bresciano. Stagione soddisfacente, dunque, quella dei gialloblu ma che, numeri alla mano, è stata meno redditizia della precedente, che vedeva al timone della franchigia insieme a Mancini il “Mangusta” Giorgio Spagnolo. Volendo rimarcare questo aspetto, c’è da dire che nel 2009/10 i Wailers avevano totalizzato 79 punti di Ranking frutto di una sesta posizione in campionato con 43 punti e del terzo posto in Champions Green, con soli 5 punti però legati ai riconoscimenti. Al contrario, nella stagione appena trascorsa la compagine di Santa Cesarea ha messo insieme soltanto 60 punti utili per il Ranking (anche questi come l’anno prima da dividere tra i due dirigenti in questione) arrivando ottava in campionato con 38 punti e prendendo i bonus di Hernanes e Acquafresca (terzo posto per il Dimitri d’Oro vinto da Patruno). Numeri apparentemente senza valore ma che sono costati a Carlo Mancini, uno dei veterani del torneo, la clamorosa fuoriuscita dalla top ten del Ranking Green, cadendo dall’ottava all’undicesima piazza. Uno smacco non indifferente per il “Murena”, che anche nella graduatoria relativa all’Età Moderna si è visto scavalcare non solo dal campione Simonetti, ma anche da Alaimo e Memola, ed ora deve ben guardarsi dall’arrembante Marco Tedone. Vedremo se ciò influirà sui rapporti tra Mancini e Tarantino in vista della prossima stagione, anche soltanto a livello di ambizione della franchigia gialloblu, mai andata al di sopra del quinto posto nella sua pur lunga storia. Per il resto, l’estate trascorre serena da Londra ad Agrigento, con Gigi Maggiore che, alle soglie della sua decima stagione in Serie A Green, resta secondo incontrastato nel Ranking Green (mentre nella classifica dell’Età Moderna è tallonato da Dario Brindisino) ma non si può certo fregiare di aver rivinto il premio come Peggior Affare con Massimo Maccarone, così come fece nel 2006/07 con Ricardo Olivera e senza dimenticare il Meteorite di Legno vinto a causa del pacco Reginiussen. Amarcord anche per Luca Brindisino che, nonostante la retrocessione ratificata dal Carlo Regalia di Legno per Bojinov, può rincuorarsi con il Roberto Rizzo d’oro grazie a Nainggolan e ai suoi 11 voti, premio rivinto dopo 4 anni di distanza da quel 2007/08 in cui scoprì un giovane Sebastian Giovinco all’Empoli. Anche Stefano Linciano si aggiudica con un plebiscito di 9 voti il Chevanton d’Oro grazie ad Armero, mentre Paolo Memola incassa il premio come Miglior Difensore (Ranocchia) ma anche quello per il Peggior Portiere (Julio Sergio). Ibrahimovic del Delinquere, invece, strappa sul filo di lana a Cossu dello Star13 il premio come Miglior Assistmen soltanto grazie alla migliore fantamedia. Tra le note negative come non citare il Chi l’ha Visto vinto da Adriano del Curtale e l’Angelozzi di Legno vinto da Hernandez del Pace, che come detto si è rifatto grazie a Pazzini e al Dimitri d’Oro, che lo stesso Pazzini aveva già vinto nel 2008/09 quando indossava la maglia dell’Akragas dopo che Alaimo lo aveva strappato a Memola, in cambio di Mchelidze… Siamo dunque nel pieno di questa estate 2011, tempo di rilassarsi ma anche di riflettere, riguardando magari la Hall of Fame, il Ranking Green e l’Albo d’Oro (riveduto e corretto in base ai preziosissimi documenti ritrovati in excel, in particolare riguardo le Champions Green) e ponendosi i propri obiettivi in vista della prossima stagione. Agosto, infatti, è già alle porte e già si comincia a parlare di calendario: tutto è pronto per la composizione dei match per la stagione 2011/12; come al solito non ci sono teste di serie, ma si sa che le urne sono sempre benevole con chi si è meglio piazzato nel campionato precedente, mentre riservano spesso partenze in salita per chi invece ha subito l’onta della retrocessione. Ancora qualche giorno di pazienza e scopriremo ogni arcano. Intanto buone vacanze a tutti.

 

Torgio Giosatti

PREMI e NOMINATIONS 2010/11 Ecco chi ha vinto! MIGLIOR PORTIERE

  • Julio Cesar (Blakblok)  25 Presenze, Fantamedia 5,86
  • Abbiati (Domingo) 34 p., 5,78
  • Handanovic (Celtic) 35 p., 5,51

PEGGIOR PORTIERE

  • Julio Sergio (Terlizzi) 18 P., 4,22
  • Rosati (Star13) 38 P., 4,5
  • Sirigu (Mojito) 37p., 4,58

MIGLIOR DIFENSORE

  • Ranocchia (Terlizzi) 33 P., 6,44
  • Silvestre (Blakblok) 36 P., 6,43
  • Balzaretti (Acab) 32, 6,42

PEGGIOR DIFENSORE

  • Motta (Acab), 22, 5,09
  • Felipe (Blakblok) 10, 5,2
  • Paci (Pace) 18, 5,33

MIGLIOR CENTROCAMPISTA

  • Sanchez (Flipper) 31, 7,97
  • Palacio (Curtale) 27, 7,52
  • Giovinco (Akragas) 29, 7,17

PEGGIOR CENTROCAMPISTA

  • J. Martinez (Wailers) 11, 5,27
  • Bresciano (Wailers) 12, 5,54
  • Koman (Amici) 22, 5,57

MIGLIOR ATTACCANTE

  • Di Natale (Acab) 36, 8,71
  • Cavani (Blakblok) 35, 8,53
  • Eto’o (Domingo) 35, 8,36

PEGGIOR ATTACCANTE

  • Macheda (Blakblok) 12, 4,79
  • Budan (Star13) 16, 5,56
  • Meggiorini (Lupiae) 26, 5,62

MIGLIOR RIGORISTA

  • Totti (Flipper) 8/10, 80%
  • Eto’o (Domingo) 5/6, 83,33%
  • Cassano (Amici) 4/4, 100%

PEGGIOR RIGORISTA

  • Di Michele (Flipper) 0/3, 0%
  • Di Vaio (Star13) ¼, 25%
  • Maccarone (Star13) ½, 50%

MIGLIOR ASSISTMAN

  • Ibrahimovic (Delinquere) 11, 7,84
  • Cossu (Star13) 11, 6,77
  • Lavezzi (Delinquere) 10, 7,18

MIGLIORE COREOGRAFIA 2010/11:

  • ACAB ‘88: (8 voti)

Praticamente dice ai propri supporters: “o ti abboni, o sei fantozzi” e sfonda quota 50000 abbonamenti. Il videomaker che non ti aspetti, ne ha avuto per tutti…

  • LUPIAE (4 voti)
  • DOMINGO (1 voto)

ALESSANDRO CONTICCHIO D’ORO (miglior capitano):

  • THIAGO SILVA (CELTIC):  (7 voti)

E’ l’unico giocatore del campionato a non essere mai sceso sotto la sufficienza. Per quanto possa stare simpatico agli inviati della rosea, qualcosa vorrà pur dire. Barbaro gli dà la fascia 11 volte: forse valeva la pena tatuargliela  direttamente.

  • SAMUEL ETO’O (DOMINGO):  (4 voti)
  • ESTEBAN CAMBIASSO (TERLIZZI):  (3 voti)

GIGI GARZYA DI LEGNO (peggior capitano):

  • ANTONIO CASSANO (AMICI): (6 voti)

Certo, dare la fascia a lui è come fare Pierino capoclasse, ma Bartolomucci è un abitué di certe nomination. Dopo Amauri stavolta sceglie Cassano e decide di dargli fiducia in 8 occasioni, ma in per ben 5 volte se la prenderà in saccoccia. E dire che aveva Del Piero, uno che il 5,5 non lo ha visto mai…

  • MARCO DI VAIO (STAR13): (5 voti)
  • STEFANO SORRENTINO (PACE): (1 voto)

GRAZIANO PELLE’ D’ORO (‘segnatevi questo nome’):

  • MICHELE CAMPORESE (CELTIC):  (8 voti)

Pisano, classe ’92, difensore centrale della fiorentina dotato di ottima tecnica, abile in marcatura e nei colpi di testa. La sua carriera è già ben tinta dell’azzurro delle giovanili. A Barbaro il merito di averlo tolto dall’anonimato.

  • FREDERIK SORENSEN (BLAKBLOK): (5 voti)
  • PHILIPPE COUTINHO (DELINQUERE): (1 voto)

DELIO ROSSI D’ORO (resurrezione dell’anno):

  • HERNAN CRESPO (AMICI): 5 voti

Doveva fare da chioccia a Bojinov, invece gli ha soffiato il posto a botte di gol. Nonno Crespo (così come un altro anziano biancolilla: Alex Del Piero) non aveva nessuna intenzione di appendere le scarpette al chiodo come molti credevano. E Bartolomucci lo ha preso a 17 mld.

  • DAVID DI MICHELE (FLIPPER): 4 voti
  • RUBEN OLIVERA (CURTALE): 3 voti

PREMIO “CHI L’HA VISTO?” :

  • ADRIANO LETE RIBEIRO (CURTALE): 5 voti

Qualcuno forse ricorderà questo post (http://serieagreen.splinder.com/post/23303436#comment), altrimenti basti sapere che questa ultima, deprimente stagione in Italia Adriano Lete Ribeiro l’ha trascorsa con la maglia del Curtale di Dario Brindisino. Ennesimo tentativo di rilancio, ennesimo buco nell’acqua. Addio Imperatore.

  • FEDERICO MARCHETTI (LABBARI): 3 voti
  • GUIDO MARILUNGO (MOJITO): 0 voti

DAVID SESA D’ORO (la migliore new entry):

  • ANDERSON HERNANES (WAILERS):  9 voti

Il classico “illustre sconosciuto” che non si fa pregare per esplodere. Il vero valore aggiunto per Lazio e Wailers: Tarantino ci investe tanto ma ammortizza tutto con gli interessi. Nonostante i 155 mld spesi, difficilmente sarebbe stata una minusvalenza…

  • KEVIN PRINCE BOATENG (MOJITO):  4 voti
  • MILOS KRASIC (BLAKBLOK): 1 voto

MIMMO CATALDO D’ORO (migliore intuizione):

  • MARCO PAROLO (DOMINGO):  6 voti

Per tutto l’arco della stagione Simonetti non ha fatto altro che sponsorizzare la nominations di questo ragazzo di 26 anni esploso forse troppo tardi, ma che è entrato anche nel giro della Nazionale di Prandelli. Un’intuizione pagata solo 5 mld.

  • ALEJANDRO GOMEZ (AKRAGAS): 4 voti
  • MAURICIO PINILLA (DELINQUERE): 3 voti

CARLO REGALIA DI LEGNO (maggiore delusione):

  • VALERI BOJINOV (LUPIAE): 7 voti

I 250 mld spesi per portarselo a casa sono giusto l’apostrofo rosa tra le parole “T’accitua!” pronunciate dai tifosi ogni qual volta il bulgaro è stato schierato. Doveva essere l’anno della riscossa dopo tanti infortuni e invece si fa fregare il posto prima da Crespo e poi da Amauri, e non certo per questioni di salute. Segna più gol nella realtà (3) che nel Lupiae (1): di solito avviene il contrario.

  • CARLOS EDUARDO (WAILERS):  6 voti
  • ANDREA PIRLO (STAR13):  1  voto

ERNESTO CHEVANTON D’ORO (migliore rivelazione):

  • PABLO ARMERO (MOJITO):  9 voti

Nel delegare Alaimo per l’asta di ottobre, Linciano era stato categorico: “Fai che vuoi, ma prendi Armero”. Detto fatto, il nazionale colombiano ha fatto cambiare pelle (assieme a Bacinovic, poi ceduto) al Mojito di Linciano, trascinandolo alla finale di Champions.

  • GONZALO RUBEN BERGESSIO (AMICI): 3 voti
  • JOSIP ILICIC (LUPIAE):  2 voti

GAUCHO TOFFOLI, IL METEORITE DI LEGNO (la meteora dell’anno):

  • TORE REGINIUSSEN (STAR13):  7 voti

Il Lecce aveva preso questo lungagnone norvegese dell’86 in prestito dallo Shalke 04 dopo una serie di lunghi infortuni, con la pretesa di farne il miglior difensore centrale in rosa. Maggiore ci casca e butta 10 milioni per 0 presenze, poi lo rifila al Domingo in cambio di Zambrotta, ma senza miglioramenti evidenti.

  • DIDAC VILA’ (MOJITO):  6 voti
  • JOSE’ CHICO (WAILERS):  1 voto

ROBERTO RIZZO D’ORO (miglior giovane lanciato):

  • RADJA NAINGGOLAN (LUPIAE):  11 voti

Un giocatore di cui si è spesso sentito parlare durante l’anno. Centrocampista belga tuttofare, nel Cagliari sono finiti in panchina tutti, da Conti a Lazzari, da Biondini a Cossu, tranne lui. Il Lupiae lo compra come ottavo elemento a 1 mld, ma lui raramente scende sotto la sufficienza.

  • LIBOR KOZAK (CELTIC): 1 voto
  • MATTIA DESTRO (LABBARI):  0 voti

PEPPINO PAVONE DI LEGNO (peggior affare):

  • MASSIMO MACCARONE (STAR13):  9 voti

L’ansia di voler riparare dei buchi che a volte sono invece casualità. Forse è accaduto questo a Maggiore quando ha ceduto Sneijder al Domingo per Maccarone. Non solo perché non è convenuto vendere l’olandese (due in realtà, con Seedorf al Celtic) e tenere Pirlo, Pizarro o Perrotta, ma anche perché Super Mac ha portato troppa abbondanza in avanti, con Di Vaio, Mutu, Caracciolo e Budan: tanti gol ma in panchina.

  • ALBERTO AQUILANI (BLAKBLOK):  3 voti
  • EDWARD OFERE (AKRAGAS):  2 voti

GINO DIMITRI D’ORO (miglior affare):

  • GIANPAOLO PAZZINI (PACE):  8 voti

Un affare concluso grazie a tre virtù: esperienza, intuito e scaltrezza. Esperienza, perché conosceva la preda; intuito, perché ha capito dov’era il suo punto debole; scaltrezza, perché ha saputo anticipare tutti siglando l’accordo a già da novembre per il primo gennaio, ovvero un mese prima che le concorrenti potessero eventualmente riparare sul mercato. Anche se alla fine inutile, Patruno fa pur sempre un capolavoro.

  • CHRISTIAN ABBIATI (DOMINGO):  5 voti
  • ROBERT ACQUAFRESCA (WAILERS):  1 voto

GUIDO ANGELOZZI DI LEGNO (peggior acquisto):

  • ABEL HERNANDEZ (PACE):   7 voti

Incantato dai grappoli di gol messi a segno nel precampionato, Patruno sgancia per questo promettente uruguagio ben 316 mld, convinto che possa giocare da titolare. Invece non solo Hernandez gioca la miseria di 19 partite con 3 gol, ma ad Andria devono fare i conti pure con la non brillantissima stagione dell’imbronciato Maxi Lopez, costato 330 mld (solo 7 gol). Alla fine, anche quando Hernandez segna, Patruno lo lascia in panchina…

  • DIEGO MILITO (MOJITO):  4 voti
  • GAUCHO RONALDINHO (CURTALE):  3 voti

PANTALEO CORVINO D’ORO (miglior acquisto):

  • ALEXIS SANCHEZ (FLIPPER): 8 voti

Definitivamente sbocciato in tutto il suo splendore, questo cileno ha fatto vedere numeri che nel nostro campionato sono sempre più rari. Flipper lo paga quanto di solito si spende per un buon regista di centrocampo e si ritrova in squadra un campione che segna, fa assist e che non sfigurerebbe nei migliori club d’Europa.

  • TOTO’ DI NATALE (ACAB):  5 voti
  • SAMUEL ETO’O (DOMINGO):  1 voto

PREMIO ZDENEK ZEMAN D’ORO (fair play):

  • FABRIZIO MANGIA (FLIPPER):  7 voti

Si conferma un manager vincente e dallo stile ineccepibile: poche parole e molti fatti, come quando chiede a tutti di onorare il campionato anche se senza più stimoli. Potrebbe passare il giorno del compleanno in qualunque modo, sceglie di farlo all’asta di riparazione della Serie A Green con tanto di pasticcini per tutti.

  • TOTO’ ALAIMO (AKRAGAS):  4 voti

PANCHINA DI LEGNO (peggior allenatore):

  • VITO LORUSSO (BLAKBLOK):  7 voti

15 punti nelle prime 8 giornate gli avevano fatto dire: “Visto? In fondo sto dimostrando di non essere proprio l’ultimo arrivato…”. Detto fatto, il Blakblok fa 9 punti nelle restanti 22 partite, regala vittorie e soddisfazioni a chiunque gli giochi contro nonostante un Cavani stratosferico e chiude mestamente ultimo a quota 24. Esattamente quanto aveva fatto l’anno prima Bruno Mola…

  • LUIGI MAGGIORE (STAR13):  6 voti
  • STEFANO MARIO PATRUNO (PACE):  1 voto

PANCHINA D’ORO (miglior allenatore):

  • DARIO BRINDISINO (CURTALE):  6 voti

Alla fine del girone d’andata c’erano 9 punti di distanza tra il Curtale e la salvezza e tutti lo davano per spacciato e (meritatamente) retrocesso. Alla 21’ giornata il Curtale è ancora ultimo, ma la distanza dalla luce è scesa a 5 lunghezze per cui dopo tanti 5-4-1, 4-5-1 e 4-4-2 Dario Brindisino decide di rischiare col Mojito il 3-4-3. Da quella vittoria il Curtale ha fatto 24 punti in 10 partite, senza più perdere e arrivando a ridosso della zona Uefa. Un’altra impresa targata Dario Brindisino.

  • MARCELLO SIMONETTI (DOMINGO):  5 voti
  • FABRIZIO MANGIA (FLIPPER):  2 voti

SCRIVANIA DI LEGNO (peggior presidente):

  • VITO LORUSSO & BRUNO MOLA (BLAKBLOK):  10 voti

La classica prima stagione da esordiente: tanto entusiasmo, poca esperienza. Si svena subito per Julio Cesar, poi non compra difensori e spende 800 mld per Pazzini-Cavani. Dopo le prime 5 giornate è primo e non si presenta all’asta di ottobre quando era cheap leader e poteva riparare agli errori che, più avanti, lo faranno giocare quasi sempre in inferiorità numerica. Alla fine vende Pazzini e lì finisce il suo campionato. In tutto questo, Bruno Mola dov’era?

  • LUCA BRINDISINO (LUPIAE):  2 voti
  • PAOLO MEMOLA (TERLIZZI):  2 voti

SCRIVANIA D’ORO (miglior presidente):

  • MARCELLO SIMONETTI (DOMINGO):  7 voti

Al terzo anno di partecipazione alla Serie A Green e dopo due quinti posti ed una Green Cup, quest’anno stravince il titolo (e il Trofeo Green) grazie a una gestione impeccabile della rosa, della stampa e dell’ambiente. Bravo negli scambi, da Abbiati a Sneijder, passando per Barzagli e Yebda, previdente nei cambi, da Floro Flores (dall’Udinese al Genoa) a Toni (dal Genoa alla Juve), il Domingo non è solo Eto’o, Giaccherini e Parolo.

  • MARCO GALLICCHIO (ACAB):  5 voti
  • MARCO TEDONE (LABBARI):  1 voto

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