Serie A Green
Il Punto di Torgio GiosattiLa Piazzetta Dello SportSTAMPA

La Piazzetta dello Sport presenta: l’intervista al campione Roberto Bartolomucci

Bartolomucci pronto a sfatare il mito: "L'ascensore? Preferiamo le scale"

"Che emozioni la sera scudetto dal Domingo e che soddisfazione metterci alle spalle Dario Brindisino nel Ranking".
Memola, che gaffe: "Mi sarebbe piaciuto che mi tagliasse i capelli alla Camoranesi…".
E per il futuro, Tevez è già dimenticato…

Dopo dieci anni con lo storico logo Findus sulle maglie, per la prima volta quest'anno Lampioka Lightlab campeggiava orgoglioso sulle casacche biancolilla di Amici di Moira Orfei. Più che uno sponsor, insomma, un vero e proprio portafortuna che entra dritto nella storia della Serieagreen così come il suo presidente Roberto Bartolomucci, patron scudettato appunto della franchigia di Cisterna di Latina. La cittadina laziale festeggia così il suo primo tricolore e si prepara ad ospitare la kermesse più attesa dopo la festa finale: quell'asta iniziale che, non a caso, è detta "Il Giorno più Lungo". Fino a sabato, però, in terra pontina sarà ancora tempo di festeggiare e La Piazzetta dello Sport come ogni anno prova a mettere la ciliegina sulla torta con la rituale intervista al manager campione in carica. 

 

Buonasera Presidente Bartolomucci e ben rientrato da queste vacanze scudettate: come e dove le ha trascorse?
Itineranti, come la Serieagreen: un po' di sano mare e un paio di siti archeologici a Creta, relax calabrese e una piacevole visita lampo a Matera. Per il resto qualche ora di mare nostrano.

 

Lei è uno che ha fatto tanta gavetta, in dieci anni aveva praticamente vinto quasi tutto, perdendo anche diverse finali. Che sensazioni prova adesso che è arrivato anche l’agognato tricolore?
Belle cose… si può aver vinto altro e con soddisfazione ma il tricolore è un traguardo che sta una spanna più in alto. Dieci anni non son pochi… non son tanti… per un uso personale… diciamo che era importante arrivare in doppia cifra così!

 

Era domenica 7 settembre, il mattino dopo l’asta, quando la fortuna bussò clamorosamente alla sua porta sotto forma di Pucciarelli e 600 mld. Da lì si può dire che è cominciata la favola scudetto di Amici di Moira Orfei: ci racconta adesso come andò quel clamoroso scambio?
(ride di gusto)
Si può riassumere con una parola: goliardia (del Lupiae). Diciamo che è stato un piacevole proseguio d'asta, sicuramente fortunato: Coman era partito alla grande e avendo preso Tevez ci sembrava giusto chiudere così. Poi il "lupo tentatore" ci ha messo lo zampino e ha fatto vacillare le considerazioni finali sul nostro mercato: 600 milioni erano tanti, ben più di Pucciarelli. Di quel momento ricordo solo un ringalluzzito Loturco che mi intervistò a caldo, sdraiato sul letto, e al quale dissi di aver "pucciato" una considerevole cifra. Il resto lo raccontano i premi, anche se non me la sono sentita di votare Coman peggior acquisto a fine anno.

 

Una partenza immediatamente a razzo e fino alla 10’ giornata erano in quattro oltre ad Amici a sgomitare per il primo posto: Akragas, Celtic, Terlizzi e Lupiae. Cos’ha determinato secondo lei il crollo dei salentini e crede che alla fine gli scambi fatti con Luca Brindisino le siano effettivamente convenuti?
A inizio anno non ho badato molto alla classifica. E' chiaro che gongolavamo ma la direzione era quella del risollevare il capo dopo un paio di stagioni da dimenticare – in campagna abbonamenti abbiamo usato lo slogan "meno parole più capriole" -. Sul Lupiae ha agito sicuramente anche una certa dose di sfortuna e la necessità di privarsi di qualche pedina pesante che ci ha agevolato, ma fino a un certo punto. Penso che Amici di MoiraOrfei quest'anno avesse un ottimo mix di qualità e quantità, per cui nell'ultimo mercato di riparazione dovevamo migliorare senza perdere il nostro equilibrio. El Sharaawy è stato prezioso così come Hamsik, ma l'acquisto di Cerci – resosi obbligato dopo la trattativa col Lupiae – dimostra che nonostante questo flop abbiamo saputo tenere botta.

 

La rimonta del Curtale, invece, non è servita a Dario Brindisino per tenerla ancora sotto nel Ranking Green: anche se a una manciata di punti di distanza, quest’annata verrà ricordata a Cisterna anche per il grande e tanto atteso sorpasso ai corregionali.
L'anno scorso tra i nostri obiettivi c'era quello della risalita del Ranking: abbiamo dovuto aspettare un anno in più ma che soddisfazione! In effetti non ci sono state dichiarazion pubbliche, ma devo dire che questo risultato – per soddisfazione – è secondo solo alla conquista del titolo.

 

Torniamo al campionato. Dicevamo che siete stati sempre in quattro ad alternarvi al vertice, a cominciare dall’Akragas. Cosa è mancato ai ragazzi di Alaimo secondo lei per lottare fino alla fine per lo scudetto?
Come sottolineavo, ad inizio anno abbiamo evitato di sentirci favoriti per la corsa scudetto, ma arriva una fase della stagione in cui questo obiettivo – in termini di forza espressa e da esprimere – va ricercato. Probabilmente Alaimo non ha creduto fino in fondo alle potenzialità dei suoi o forse hanno avuto effetto contrario le previsioni scaramantiche di Marcello Simonetti.

 

Subito dopo l’Akragas, più di qualche giornata in testa l’ha passata il Terlizzi, che ha sperato invano di potersi giocare la carta Giuseppe Rossi. Che tipo di rivale è stato Paolo Memola?
Da Memola mi sarei piacevolmente fatto tagliare i capelli, se solo se ne fosse ricordato… Nel frattempo ho provveduto da me (o meglio, dalla parrucchiera) a toglierne una quindicina di centimetri, però vuoi mettere la magia di farlo alla festa finale? Magari all'asta una ciocca simbolica, almeno per mantenere la promessa…

 

A stare in testa più giornate di tutti, però, è stato il Celtic&St.Pauli di Barbaro e Santini, che a 5 giornate dalla fine sembravano essersi ripresi il maltolto ritornando primi in classifica. Molto più che dei semplici gloriosi avversari insomma.
Ho grande rispetto per il Celtic, che però ha gettato via lo scudetto all'ultima giornata. Io ho scoperto che giocava in 9 a pochi minuti dalla fine del match e ammetto che la mia squadra possa aver goduto di una spinta arrivata da larga parte delle altre compagini della Serieagreen. D'altronde chi vince (leggi Champions Green nonchè Campione d'inverno) è per forza temuto. Ad ogni modo Moira si è subito complimentata privatamente con i vicecampioni.

 

A quel punto, la 26’ giornata, Amici si trovava a -2 dalla vetta che, a ben guardare, fin lì aveva visto sempre da vicino, ma mai assaporato. Le due sconfitte consecutive con Cusci e Akragas, poi, non le lasciavano molta speranza. Che stava accadendo alla sua squadra in quel momento?
La mia squadra ha continuato ad esprimere un ottimo gioco fino alla fine, segnando a valanga ma subendo contro Cusci e Akragas troppi gol. Evidentemente abbiamo pensato ad offendere più che a coprirci: sono stati due bei ceffoni ma nonostante tutto abbiamo continuato a sentire un certo fervore nell'aria…

 

La vittoria col Terlizzi della 28’ giornata sembrava aver solo spianato la strada al secondo scudetto del Celtic, a +4 da Amici, Akragas e appunto Terlizzi: cosa ha detto a suoi per caricarli in vista del rush finale?
Nulla di memorabile: ho pensato che al Celtic stava girando veramente di culo… ma di brutto.

 

Alla penultima, quello che non ti aspetti: il Terlizzi crolla col Curtale, l’Akragas blocca il Celtic e una tripletta di El Shaarawy le permette di espugnare Catanzaro. Alaimo e Memola sono fuori, Amici è a 53 punti, mentre Celtic a 55. Come ha vissuto quella settimana?
Sapevo di poter contare sull'intera rosa, a cominciare dal Faraone che tornava titolare. Dovevamo solo far muro, non mollare una virgola e… sperare.

 

Arriviamo così all’ultima giornata. Dopo l’Akragas, anche il Terlizzi sembra averle voluto fare un favore asfaltando 3-0 a domicilio il Celtic. A quel punto bisognava solo vincere e con lo stesso risultato sono arrivati i 3 punti contro Flipper per il definitivo sorpasso in vetta. Ci racconta le emozioni di quella domenica?
E' stato un pieno di emozioni. Una piacevolissima domenica vissuta a casa del Domingo insieme ai presidenti di Delinquere e Terlizzi. Marcello era il più rilassato; io, ovviamente, teso come una corda di violino, nonostante gli aiuti in chiave relax di #paolòfaiuna. Come ho avuto modo di dire non avevo neanche visto la formazione del Celtic, per cui i gol di Zaza e Maxi Lopez mi avevano ormai messo la disfatta in testa. Ricordo solo che all'errore dal dischetto di Zaza si è levato un grido che difficlmente gli abitanti di San Lorenzo a Roma avranno saputo interpretare. Poi il rigore sbagliato da Higuain senza che Marchetti ottenesse il +3, e anche lì tanta tensione. Infine, le dichiarazioni ufficiose del Curtale che mi informava della débacle del Celtic, fino alle congratulazioni del Terlizzi a Barbaro e la risposta al messaggio che ancora conservo memorizzata.

 

In molti la accusavano di giocare col “pilota automatico” Tevez, non per niente capocannoniere, miglior attaccante e miglior capitano. Ora che – come la Juve – anche Amici sarà orfana dell’Apache, che strategie di mercato avete approntato per far fronte a questo cambiamento?
Posso dirle solo che Tevez prima dell'asta non era un obiettivo di Amici di Moira Orfei…

 

Allora spendiamo una parola per Tonelli, Vazquez, Pucciarelli: tre nomi che hanno conquistato dei riconoscimenti. Cosa ci può dire su di loro?
Dei tre è Vazquez quello su cui abbiamo puntato più degli altri a inizio anno: l'abbiamo fortemente voluto e siamo contenti della sua stagione, anche più del premio che ha ricevuto (Esposito d'Oro). Diciamo che esprime bene lo spirito biancolilla: un attaccante mascherato da centrocampista, così come lo sono stati Pucciarelli ed in parte anche Tonelli.

 

Confermerà la bandiera Go!Rodriguez nonostante l’unica nota stonata del premio come peggior rigorista stagionale?
Inaspettata, ma già ampiamente perdonata. Proveremo a confermarlo senza dubbio: il ragazzo si trova bene a Cisterna, ma penso che in sede d'asta sarà ambito un po' in tutta Italia.

 

Lei è stato uno strenuo difensore della gestione condivisa. Come si accosta adesso a questa nuova stagione molto più digitalizzata con l’ausilio di Leghe Fantagazzetta?
La maggioranza vince: mi adeguo rimettendomi alle considerazioni di chi è più avvezzo con la tecnologia e più di me si adopera per rendere fruibile questo supendo gioco. Il romantico spirito circense mi frena nell'abbandonare i vecchi sistemi e sì, ho difeso fino all'ultimo la gestione condivisa perchè credo che un piccolo sacrificio individuale fosse alla portata di tutti, ma se i risultati non hanno obiettivamente ripagato le aspettative ci si può far poco. Sebbene mai dire mai…

 

 

Sappiamo anche che ha votato a favore del mantenimento prestiti: cosa ha spinto il campione in carica a schierarsi contro l’abolizione di questo istituto?
La consapevolezza che alla Serieagreen piace complicarsi un po' la vita per far sì che i tifosi possano divertirsi sempre e comunque: anche quando una squadra è falcidiata da sfiga e infortuni e – solo per tre volte – può ricorrere agli scarti altrui, contribuendo a far girare denari, al di là dei Pucciarelli…

 

Concludendo, a due giorni dall’asta 2015/16, non la fa dormire di più la notte l’adrenalina di poter diventare il top manager dell’Era Moderna o la paura del famigerato “effetto ascensore”?
Piedi per terra: preferiamo prendere le scale.

 

Pare ieri che lei si portava a casa i primi storici riconoscimenti con Mozart e Vucinic. Sembra brutto parlare di “pancia piena”, ma quali sono gli stimoli, le motivazioni, gli entusiasmi dopo 11 anni di fantacalcio?
Ce ne sono quanti ne vuole, dal voler riempire ancora la bacheca al poter sfottere Tedone, passando per i record da battere e la salvaguardia della bellezza nel calcio e fantacalcio.

 

E chissà se il nuovo sponsor non farà una lampioka commemorativa per questo primo storico scudetto di Amici di Moira Orfei.

 

Torgio Giosatti 

5 pensieri riguardo “La Piazzetta dello Sport presenta: l’intervista al campione Roberto Bartolomucci

  • delinquere

    bellissima intervista…anche se Amici quest'anno vince il primo scudetto è un managare da cui guardarsi bene ogni anno..complimenti ancora Bart

  • Bellissima intervista, faccio i complimenti al presidente Bartolomucci per la nuova posizione nel Ranking Green, ma quest'anno avverrà il controsorpasso…

  • Che poesia, che bellezza e che invidia poter vedere quel numero 6 finta ala, terzino e trequartista del circense Bart.

    Grande Torgio, come sempre.
    Ancora complimenti ad Amici, sebbene andrebbe sottolineata la massicia dose di macumbe anti-Celtic (Domingo in primis, uhuh!) e le spettacolari prestazioni di Akragas e Terlizzi.

    Chapeau. 

  • "… le dichiazioni ufficiose del Curtale mi informavano che…"

    Sempre in mezzo, Curtale merda!

  • Lupiae Calcio 1996

    Complimenti al Presidente Bartolomucci, una vittoria attesa quanto meritata sul campo, in panchina e sulla scrivania. Uno scudetto che vale tanto oro quanto pesa, visto che è stato strappato anche a tre avversari difficilissimi e altrettanto preparati quali Celtic, Akragas e Terlizzi. 

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