Serie A Green
Il Punto di Torgio Giosatti

Il Punto di Torgio Giosatti: -1 e poi… tutti a tavola!

Riprendendo il leit motiv culinario della Bibbia Rosea 2013/14 (almeno questo lasciamoglielo…) scopriamo insieme chi arriverà più affamato ai nastri di partenza della Serie A Green.

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Eccoci qua, alla vigilia dell’ennesima asta iniziale, anche quest’anno pregna di novità da studiare e assimilare. Anzitutto, questo potrebbe essere l’ultimo post ufficiale su WordPress, una piattaforma mai amata e sicuramente mai capita fino in fondo, che andò a sostituire la storica Splinder causa pensionamento e che ora sta per essere scalzata dal meglio che ci possa essere su piazza: un sito tutto nostro, pensato, ideato e creato dal nostro nerd di fiducia Vito Lorusso.

Le polemiche pre-asta, un classico che non può mai mancare con tutti i suoi strascichi e gossip, stavolta hanno avuto il merito di implementare la discussione sulla salvaguardia del meccanismo Green messo a dura prova dal mancato rispetto dell'articolo 16 di un Regolamento approvato e votato in tempi non sospetti da tutti i partecipanti. Molte posizioni a riguardo sono state già chiarite privatamente e questo non fa altro che dare ancor più valore alle personalità che partecipano a questo torneo, che a questo giro saranno chiamati ancora una volta a mettere i “puntini sulle i” su norme e comportamenti più o meno accettabili per il regolare svolgimento di tutto il “circo Green”, per riprendere una felice definizione proveniente dall’antica città greca Partenope.

 

 

Ma, con tutta probabilità (e contro le aspettative di qualcuno) questo non avverrà il giorno dell’asta: troppo importante l’appuntamento che tra meno di 24 ore vedrà protagonisti i 16 manager, di nuovo riuniti tutti nella stessa città dopo le vergognose e ingiustificate assenze di Corato, per essere scalzato dalle polemiche.

Non solo: i cambiamenti regolamentari in essere e ampiamente descritti in un precedente post metteranno ancora più pepe a un campionato già di per sé piccante e in cui è da sempre impossibile prevedere il vincitore in questa fase. Quello che possiamo fare, però, è “sederci a tavola” con i 16 presidenti, per vedere chi di loro si presenterà più affamato ai nastri di partenza…

Ranking Generale 12-13

Chi si arriverà in Via Prenestina con una voragine nello stomaco è sicuramente Paolo Memola. Il secondo posto della scorsa stagione ha lasciato nel manager pugliese tanta amarezza ma al tempo stesso la consapevolezza di non essere quel brocco che tutti hanno vilipeso per anni. Anzi, la sua scalata al Ranking culminata con l’ingresso nella Top Ten di tutti i tempi può rappresentare il trampolino di lancio verso l’apertura di un ciclo che a Terlizzi si augurano possa portare il primo trofeo nella bacheca azzurrogranata.

Un altro che pare non mangi da secoli è Marco Gallicchio. La serie impressionante di secondi posti si è interrotta l’anno scorso con una stagione così e così, conclusasi con l’ottavo posto in campionato e il terzo in Green Cup, a cui si aggiunge la beffa di non potersi iscrivere alla Champions a causa della riforma delle Coppe di cui il manager salentino è stato uno dei 4 firmatari. Uno scherno che a Novoli sicuramente non hanno digerito e che non fa altro che aumentare le motivazioni di un club che, nonostante il 5’ posto nel Ranking, ha due grosse lacune nella sua bacheca: guardacaso, proprio scudetto e Green Cup…

Al terzo posto tra gli “affamati” mettiamo, ma con leggerissimo distacco dai primi due, Stefano Linciano. L’idea di essere il PSG del fantacalcio a Lecce ma il Catania della Serieagreen gli scende giù per la gola come farebbe un riccio di mare non sbucciato. Quest’anno, però, l’asta del Fantamaradona è già alle spalle e con essa un bel bagaglio di esperienza per quanto riguarda l’appetibilità di determinati giocatori. D’altronde l’asta è come una partita a poker: serve pazienza, concentrazione, abilità e fortuna, oltre a una grande capacità di saper bluffare. Skills che di certo non mancano al manager neroverde, che quest’anno è chiamato alla prova del nove e non solo per confermare la scalata al Ranking che nella scorsa stagione lo ha visto salire di ben 7 posizioni.

Un certo languorino nello stomaco lo si avverte anche nei dintorni di Cisterna di Latina. I tifosi biancolilla attendono da anni il sorpasso nel Ranking ai danni dei conterranei del Curtale, sorpasso che però sembra proprio non voler arrivare. Anzi, nel 2012/13 è giunta una retrocessione inattesa, complice anche la topica Maxi Lopez (a forte rischio minusvalenza), attenuata però dal trionfo in Champions Green, il secondo nella storia di Amici di Moira Orfei, che a Natale si giocheranno la Supercoppa con i campioni del Celtic. Roberto Bartolomucci, dunque, deve aver imparato la lezione: se hai nel mirino Ranking una manager in particolare, non ti ci puoi sedere accanto all’asta iniziale. Ogni santa stagione.

In casa Delinquere, invece, si respira più che altro fame di rivincita. Anche a Reggio Calabria la retrocessione scorsa è stata maldigerita, soprattutto pensando che i rivali del Terlizzi hanno fatto un ottimo campionato di vertice. Una retrocessione amarissima, se analizziamo anche il sorpasso avvenuto da parte di Gallicchio nel Ranking Green e che ha fatto scendere Domenico Sergi di una posizione, la sesta, tallonato a sole 50 lunghezze da Mangia. La Milan-strategia dei calabresi l’anno scorso non ha funzionato e sembra probabile che Sergi stavolta si orienterà su una sola bocca da fuoco milanista, ma di grosso calibro: già, ma chi tra Kaka e Balotelli?

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“Meritavamo di più”: questo il tormentone che ha caratterizzato l’estate 2013 napoletana. Il messaggio è chiaro: Marcello Simonetti non è sazio e la sua premura nel voler organizzare, sistemare, programmare, aggiustare e chi più ne ha più ne metta ne è prova lampante. A Napoli, però, tutta questa foga ha destato un po’ di preoccupazione: i tifosi temono che le energie di Simonetti sabato 7 settembre si concentrino maggiormente sull’arringa preparata da giorni piuttosto che sulla composizione del roster 2013/14. L’intervento tempestivo dell’MPG che ha preteso un colloquio chiarificatore in privato col manager partenopeo, anche per scongiurare la presenza del computer all’asta iniziale (ci sarebbe da aprire un’enorme parentesi a proposito, ma il tempo è tiranno), sembra aver scongiurato l’ipotesi di un Simonetti più imbufalito delle mozzarelle campane, senza però giustamente scalfire di un millimetro l’atteggiamento risoluto del manager azzurroblè nel voler scongiurare episodi simili a quello di Praiano nel futuro prossimo, per il bene di tutta la Serieagreen.

Un altro presidente che soffre di “verme solitario” è sicuramente Vito Lorusso. In sole 3 stagioni (alcuni direbbero 2 e mezzo) in Serieagreen, il lucano ha già scalato posizioni su posizioni del Ranking fino ad arrivare alla 14’ piazza. La salvezza e la Green Cup della stagione scorsa, infatti, valgono quanto uno scudetto per come sono arrivati, ossia dopo un girone d’andata disastroso in cui la risalita aveva perso i connotati dell’impresa, per assumere quelli del vero e proprio miracolo. La fiducia del popolo di Possidente nei confronti di Vito Lorusso è dunque ai massimi storici e questo ha aiutato anche a superare il trauma della separazione forzata da Edinson Cavani. I rossoverdi adesso devono iniziare un nuovo ciclo, ma i presupposti positivi ci sono tutti.

Il Curtale di Dario Brindisino arriva colpevolmente in ritardo in questa lista, visto che lui al ristorante degli affamati prenota sempre per tempo. Per sua stessa ammissione, però, quest’anno le ore di studio sono notevolmente diminuite: bluff mediatico o segno del tempo che passa? Anche in questo caso non è dato sapersi, ma l’esperienza insegna che del Curtale è sempre meglio non fidarsi, in quanto grande esperto di quella che nel regno animale è chiamata “tanatosi”….

Il Lupiae di Luca Brindisino, invece, è chiamato all’arduo compito di dover ripetere due stagioni ad altissimo livello, di cui l’ultima praticamente perfetta, anche negli errori. Già perché di rado capita di sapere per filo e per segno dove si è sbagliato nella gestione della rosa, al contrario spesso ci si rivolta nel letto dei dubbi, dei se e dei ma. Riscoprirsi affamati dopo due annate così può essere solo prerogativa di un grande club, da sempre abituato all’uno contro tutti ma che non deve commettere l’errore di sentirsi troppo comodo sul trono del Ranking.

Al contrario, per Fabrizio Mangia il Ranking Green sta cominciando a diventare un campanello d’allarme. Intendiamoci, il 7’ posto è un ottimo piazzamento, ma alle spalle del manager di Serrano si corre e anche davanti Gallicchio e Sergi se le daranno di santa ragione. Motivo in più, insomma, per legarsi un fazzoletto al collo e sedersi a tavola pronti a una nuova abbuffata. La salvezza risicata ottenuta l’anno scorso, infatti, non era più nel dna verdemimetico da tanto tempo e i tifosi stavolta si aspettano di più. Dopo un’estate passata a bighellonare e falcheggiare sulle spiaggie di mezza Europa, adesso Fabrizio Mangia dovrà concentrarsi su forme fisiche più mascoline. E possibilmente foriere di bonus.

Marco Tedone si presenta al pronti-via col solito aplombe alla “non me ne frega niente”, pronto a sfoggiare i suoi inimitabili sfottò alla prima prestazione positiva, salvo poi tornare a nascondersi nelle campagne baresi se invece capita una figuraccia, come ad esempio la disfatta di Champions con Amici o il derby col Lupiae all’ultima giornata. Attenzione, però: Tedone è il classico “falso magro” della situazione. Arriva snello e in formissima, si siede a tavola lasciando credere agli altri di potersi accontentare di un’insalatina e un po’ di frutta, mentre invece poi “gradisce” primo, secondo, contorno e dolce. Presidenti avvisati, mezzi salvati.

Allo Star16 (ebbene si, 16…) quest’anno toccherà l’ostico ruolo del “padrone di casa”. Ogni cruccio, ogni problema, ogni richiesta durante l’asta sarà appannaggio di Jos Corasaniti, alla sua seconda esperienza all’asta iniziale come ds del patron Luigi Maggiore, che secondo alcune voci di corridoio sarebbe disperso tra i casini… pardon, casino d’alto borgo londinesi a cimentarsi nel ruolo che era scritto nel suo destino: il croupier. E pazienza se nel Ranking ha preso l’ascensore in discesa, direzione quarto posto, almeno per quanto riguarda l’Era Moderna. Ma tornando all’asta, gli impicci sono tutti per Giuseppe Corasaniti da Catanzaro. Senza star lì a rivangare i perché e i per come si è arrivati in Via Prenestina 372 (anzi, è doveroso innanzitutto un ringraziamento a Jos e a tutti i padroni di casa), per il manager arancioviola quella di sabato 7 settembre non sarà una giornata facile. Tutto dovrà essere organizzato alla perfezione, perché da quelle 10 ore si decidono i 10 mesi successivi e la responsabilità assunta dal calabrese nell’ospitare i 16 presidenti nella propria dimora nel “giorno più lungo” non è da poco. In bocca al lupo.

Tra i meno affamati del 2013/14 ci risultano essere i Wailers. Ormai praticamente orfani del patron Carlo Mancini (in caduta libera nel Ranking), tutto il peso della squadra adesso sembra sulle spalle di Angelo Tarantino. Ma la domanda ricorrente tra Copertino e Santa Cesarea è: saranno abbastanza grandi e forti da sopportare il fardello di un campionato lungo e faticoso come quello della Serie A Green? Ok, Tarantino ha dimostrato di poterci ampiamente stare in un torneo a 16, ma ultimamente la sua presenza si è affievolita, sino a culminare nell’assenza alla festa finale. La bizzarra richiesta, poi, di posticipare l’asta a causa del suo master, rappresenta il reale termometro di come quest’anno il manager gialloblu non si sia ancora ben sintonizzato sulle frequenze Green e questo, si sa, a tanti è costato molto, ma molto caro.

Chi proprio pare stia arrivando all’asta a pancia piena sono Totò Alaimo e Stefano Mario Patruno. Questa sorta di nuova coppia comica alla Stanlio e Ollio ha un’unica scusante, ovvero quella di essere nel pieno della realizzazione di un sogno. Detto ciò però, la Serie A Green non perdona nemmeno i sognatori e, anzi, punisce proprio laddove l’attenzione scema. La mancanza di internet, poi, è una mazzata che non può non tagliare le gambe ad Akragas e Pace e non può di certo bastare ai tifosi il fatto che si auto-organizzino tornei portandosi poi a casa i relativi premi di natura gastronomica. La conferma da parte di Patruno a Eugenio Del Bosqov attenua di poco gli sfavori del pronostico, visto che l’esuberanza e la serietà della Serie A Green sembrano aver spaventato più che eccitato il mister leccese. E allora cosa dire, cosa pensare? L’Akragas dal canto suo viene da una stagione positiva, ma con questi presupposti rischia di vanificare tutto e scendere ancora nel Ranking dopo il -1 di quest’anno. Il Pace difficilmente potrà fare peggio dell’anno scorso, ma, come dice il detto: “al peggio….”.

No, non ci siamo dimenticati dei campioni in carica. In questo caso “l’appetito vien mangiando” è molto più di un luogo comune, se è vero che Piero Barbaro e Stefano Santini sognano il triplete per la stagione 2013/14. Certo, un’annata come quella scorsa sembra difficilmente ripetibile: le strategie d’asta con Santini calcolatore e Barbaro finto tarantolato a muoversi alle spalle degli altri presidenti per disturbarli e spiarne le tattiche così come i movimenti di mercato sotto banco con la complicità di manager insospettabili dovranno essere riposte nel cassetto per lasciare spazio nuovi metodi. Quali? Lo scopriremo tra poche ore…

 

Torgio Giosatti

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