E’ l’opposto del miglior affare.
Di solito se lo aggiudica l’infinocchiato di turno
oppure un giocatore perennemente infortunato
2005-2006:
ANTONIO CASSANO (DOLPHINS – D’ALESSANDRO) 205 mld: che aggiunti ai 200 per Vieri fanno 405…basterebbe questo per far gelare il sangue a qualsiasi manager. D’Alessandro ha avuto la forza e l’abilità di riprendersi da questi brutti colpi, ma resta il fatto che una mazzata del genere ha pesato e non poco sul campionato dell’Azzurra Adriatica Dolphins. VOTI 8
2006-2007:
RICARDO OLIVEIRA (STAR9 – MAGGIORE): Quello del peggior affare è un altro riconoscimento col quale Gigi Maggiore ha sempre a che fare. Dopo Pippo Inzaghi e l’accoppiata Cossu/Simone Inzaghi, quest’anno il flop dello Star9 si chiama Oliveira, approdato al Milan a peso d’oro per sostituire Shevchenko e soffiato dagli arancioviola al Lupiae miliardo dopo miliardo, fino ad arrivare a 361. Maggiore intuisce da subito che il brasiliano sarà in corsa per il Peppino Pavone, allora per rinforzare la sua candidatura lascia Ivan e Maccarone per prendere Ferrari e Romeo, ma soprattutto gli affianca un predestinato: Lambros Choutos. VOTI 10
2007-2008:
LUIS FIGO (TERLIZZI – MEMOLA): Scambiato con l’Atletico per Camoranesi nell’ambito dell’affare Totti-Cassano, Figo ha dato vita alla stagione più disastrosa da quando è in Italia. Non tanto per la media (6,36), quanto per la sfortuna che lo ha attanagliato. Praticamente si può dire che si è infortunato poco dopo essere arrivato a Terlizzi e quindi delle sue 14 presenze totali, ben poche sono state quelle in maglia azzurrogranata. Per di più, Memola ha pensato bene di prendere Jimenez come sua potenziale riserva, sprecando un gettone a centrocampo per un tribunaro. VOTI 6
2008-2009:
MAURO GERMAN CAMORANESI (DELINQUERE – SERGI): Come il Pavone di Legno 2008, Luis Figo, anche quello di quest’anno è stato tradito dagli infortuni. E con lui, il manager che ha deciso di puntare su di lui. Nel 2009 è il turno di Mauro German Camoranesi, prelevato dal Terlizzi in cambio di Pepe, una delle sorprese positive del campionato, dal Delinquere di Domenico Sergi.Un affare andato come peggio non poteva e che ha tolto ai calabresi una pedina importante a centrocampo, di quelle che possono fare la differenza, quando magari per i tre punti manca quel mezzo voto. VOTI 5
2009-2010:
FELIPE MELO (BLAKBLOK – MOLA): il capolavoro di Pantaleo Corvino (non a caso esiste il Corvino d’Oro): preso a 8 milioni, rivenduto a 25 al boccalone di turno, tale Alessio Secco. Bravo dunque Gallicchio a cederlo appena in tempo, accaparrandosi poi un suo pupillo per il quale era pronto a cedere pure Inler. E forse per Mola sarebbe stato meglio sotto tanti punti di vista. Invece se l’è tirata, ha voluto Melo e Borriello (poi ceduto…) e ha fatto la figura dell’Alessio Secco. Sicuramente Melo non sarà un brocco, ma di sicuro per ora è un pessimo affare: il Pavone sarà pure bello e colorato, ma il Corvo è di sicuro più cinico. VOTI 11
2010-2011:
MASSIMO MACCARONE (STAR13 – MAGGIORE): L’ansia di voler riparare dei buchi che a volte sono invece casualità. Forse è accaduto questo a Maggiore quando ha ceduto Sneijder al Domingo per Maccarone. Non solo perché non è convenuto vendere l’olandese (due in realtà, con Seedorf al Celtic) e tenere Pirlo, Pizarro o Perrotta, ma anche perché Super Mac ha portato troppa abbondanza in avanti, con Di Vaio, Mutu, Caracciolo e Budan: tanti gol ma in panchina.VOTI 9
2011-2012:
ANGELO PALOMBO (CELTIC – BARBARO): è stata la telenovelas del mercato di riparazione di febbraio. Marco Gallicchio lo voleva a tutti i costi, ma il delegato di turno Curtale nel momento topico ha ceduto, non si sa quanto volutamente o con premeditazione, alla maxiofferta di Piero Barbaro: 199 mld per accaparrarsi Angelo Palombo, 3 presenze (un 6, un 5 e un 4,5) e una media del 5,17. Un pacco clamoroso, che insieme ad altri illustri sconosciuti sempre presi a febbraio come Edu Vargas e Belluschi, ha dato il là al lento ma inesorabile declino del Celtic, da franchigia dalle grandi ambizioni a squadra di calciotto (quando va bene). VOTI 6
2012-2013:
SERGIO PELLISSIER (DELINQUERE – SERGI): insieme a Gaetano D’Agostino, può essere considerato uno dei simboli della retrocessione neroamaranto. Certo, anche paragonare Osvaldo a Ibra ha fatto la sua parte, ma tirando le somme delle cessioni di Barrientos per D’Agostino e Thereau per Pellissier, si ottiene la sintesi delle pessime scelte manageriali di Domenico Sergi. Lo scambio, infatti, è avvenuto nel preciso momento in cui i partenti spiccavano il volo verso un campionato di alto profilo, mentre gli entranti si accomodavano tra infortuni e panchine nel limbo dei “vorrei ma non posso”. Lo Squalo, in particolare, doveva fare da chioccia a Paloschi, ma anche a causa dei bisticci con Corini non ha praticamente più visto il campo, al contrario di Thereau che invece con 11 reti e 3 assist si è confermato sui livelli dell’anno scorso, se non di più. VOTI ?
2013-2014:
KEISUKE HONDA (CUSCI – LORUSSO): il giapponese è risultato un flop clamoroso anche dal punto di vista del marketing, visto che sono state vendute solo 17 magliette rossoverdi col suo nome. Pagato ben 488 mld a febbraio, Honda ha perso progressivamente terreno nelle gerarchie titolari milaniste, facendo rimanere con un palmo di naso Vito Lorusso. Poi, alla 25’ giornata, il miracolo: un gol contro il Mojito, inutile ai fini del risultato, visto che il Cusci gioca in 10 per carenza di… centrocampisti titolari. E dire che Lorusso aveva fatto carte false per avere due precedenze a centrocampo, salvo poi risparmiare sulla seconda (Ruben Botta, a 1 mld…) per prendere Honda e dopo cercare di svenderlo su Ebay: chissà quante volte Taarabt o Bruno Fernandes avranno popolato i suoi incubi…. VOTI ?
2014-2015:
KINGSLEY COMAN (LUPIAE – L.BRINDISINO): Il Lupiae ne avrebbe di peggiori affari da rendicontare in questa stagione. A far da capolista non poteva che essere lui, Kinglsey Coman da Parigi, talentuosa promessa transalpina per la quale i salentini hanno scucito ad Amici la bellezza di 600 milioni più Pucciarelli sull’unghia il giorno dopo l’asta iniziale. Una follia fantacalcistica, forse nella speranza che la Juventus vincesse con talmente tanto anticipo da poter concedere molte chances al giovanotto nel finale di campionato: così infatti è stato, ma fino a un certo punto, visto che il distacco era talmente largo che i bianconeri, con Coman in campo, hanno elargito punti un po’ a tutti, Parma compreso. Una scommessa persa sul campo, che sommata ai vari Giorgi – preso addirittura con la precedenza – Podolski e Doumbia è così riuscita a rendere indimenticabile la stagione verdeazzurra, ma non nel verso più gradito ai tifosi.
2015-2016:
DANIELE BASELLI (LUPIAE – L.BRINDISINO): Fortunatamente non cede alle pressioni psicologiche di Simonetti che voleva estorcergli altri 50 mld, oltre ai 350 già pattuiti, sol perchè in una conversazione privata il salentino si era sbilanciato in un “Per me Baselli ne varrebbe anche 400, se non dovessi fare altri affari”. Per il resto, Luca Brindisino abbocca a tutte le truffe: da Baselli, appunto, preso in netto calo dopo l’avvio di stagione sprint al Domingo, fino al raggiro Skype di Lorusso e Dario Brindisino, che lo costringono a ufficializzare prima del tempo mandando a ramengo ogni strategia di mercato, oltre che mettendolo in cattiva luce agli occhi partenopei. Non contento si “regala” anche Lichtsteiner dal Flipper, che anziché fargli fare il salto di qualità in difesa, lo penalizza più volte con insufficienze da capitano.
2016-2017:
LEONARDO PAVOLETTI (CUSCI – LORUSSO): Non vorremmo scoprire l’acqua calda sottolineando in questa sede come sarebbe stato molto meglio per il Cusci tenersi Deloufeu a febbraio, anziché intenerirsi dinanzi all’interpretazione da oscar di Walter Bucci. Tutto quanto ne consegue, dai 1000 mld elargiti al Curtale per portalo a Possidente fino agli innumerevoli s.v. costati la retrocessione, entra di diritto a far parte dell’agenda dei rimpianti rossoverdi. Alla luce dei fatti, acquisto praticamente inutile. O peggio, addirittura dannoso.
BORJA VALERO (DOMINGO – SIMONETTI): L’ex punto fermo della Fiorentina aveva iniziato bene la sua avventura all’Inter, ma con il passare del tempo si è avviato verso un tracollo definitivo. Lo spagnolo non è infatti più riuscito a garantire il giusto equilibrio del centrocampo né da metronomo né dietro le punte, tanto che Spalletti ha dovuto inventarsi Brozovic regista e pretendere l’arrivo di Rafinha. Sbolognato prima dal Curtale e poi dal Delinquere, approda al Domingo con la maschera del top player proprio mentre perde la titolarità nei nerazzurri. VOTI 7
Aggiornata, manca foto 2014/2015!
Negli ultimi 4 anni Lorusso e Cugino la fanno da padrone…
Manca foto 2014/2015