Il giocatore acquistato durante le aste di riparazione e pagato troppo
poiché ha deluso tutte le aspettative.
ALBERTO GRASSI (AMICI – BARTOLOMUCCI): A novembre aveva già fatto vedere sprazzi della sua classe all’Atalanta, ma non era un titolare fisso. Eppure Bartolomucci spende per Grassi ben 350 mld con l’intenzione di vederlo sbocciare in biancolilla. A gennaio, però, la doppia frittata: prima il passaggio al Napoli, che non faceva certo presagire molto più minutaggio rispetto all’Atalanta, poi il crack definitivo al primo allenamento sotto al Vesuvio. Oltre al danno la beffa.
MIRKO BARRECA (LAKRAGASSO – ALAIMO):
Se fino a un certo punto ha avuto la strada spianata dagli infortuni di Avelar prima e Molinaro poi, al momento del suo acquisto da parte de Lakragasso i tifosi agrigentini si aspettavano decisamente di più, forse non tenendo troppo conto della sua giovanissima età. Fatto sta che a novembre Alaimo lo deve preferire a Caldara per affiancarlo ad Avelar (250 mld più Zukanovic per prelevarlo dal Lupiae) e sborsa per lui 500 mld tondi tondi ma ricevendone in cambio meno presenze e soprattutto meno bonus del previsto.
BLERIM DZEMAILI (MOJITO). Vero crack della scorsa stagione in forza al Lupiae, era stato addirittura candidato al Matusa d’Oro vista la sua partenza (a campionato ancora in corso) verso i dorati lidi canadesi. Un’avventura che però durerà meno di un anno, visto che a gennaio il Bologna lo scambia con Taider riportandolo in Serie A. In una sessione invernale mai così povera di rinforzi, diventa il centrocampista con più appeal tanto da far sforare l’esorbitante quota di 1000 mld per il suo cartellino. A svenarsi è il Mojito, che però otterrà da lui solo prestazioni normali, con 15 partite giocate, un solo gol e una fantamedia sotto la sufficienza (5,93). VOTI 9
New entry! Completa!