La migliore rivelazione fa da contraltare alla meteora,
ossia si tratta o del giocatore più o meno sconosciuto
al primo anno di Serie A (Green)
oppure del classico sottovalutato di lusso
che non solo imbrocca la stagione,
ma si rivela essere calciatore di spessore a lungo termine
2004-2005: FRANCESCO FLACHI (LUPIAE – L. BRINDISINO)
2005-2006: SIMONE PERROTTA (MODIASPARA’ – A. MAGURANO): da lui ci si aspettava solo tanti 5 e parecchie ammonizioni, come da qualche anno a questa parte. Magurano se lo porta a Torre dell’Orso con soli 21 miliardi e ne fa quello che attualmente è il centrocampista più in forma in circolazione in Italia: gol, assist e voti alti hanno in questa stagione fatto la differenza tra un ex buon incontrista e l’attuale eccellente mediano. VOTI 6
2006-2007:
NICOLA AMORUSO (CURTALE – D. BRINDISINO) Lo scambio con Amici Floccari-Amoruso sarà uno di quelli che a Cisterna non dimenticheranno tanto facilmente. La punta pugliese sfodera un campionato da 14 gol e tiene a galla il Curtale quando ormai la squadra pareva andare alla deriva. Un ottimo scambio interno del quale D. Brindisino potrà fregiarsi a lungo. VOTI 8
2007-2008:
CHRISTIAN MAGGIO (STAR10 – MAGGIORE): Sorprendente. E pensare che Maggiore voleva disfarsene in quanto acciaccato. Ma nessuno se l’è pigliato e allora i 21 mld spesi dallo Star10 per accaparrarselo sono diventati i 21 mld meglio spesi dai salentini quest’anno. Gol a raffica in delle squadre, Star10 e Samp, che di offensivo avevano poco e nulla. VOTI 8
2008-2009:
MAURO ZARATE (STURM – D’ADAMO & PETITO): Anche in questa stagione la migliore rivelazione si rivela essere un calciatore inizialmente sottovalutato, per non dire proprio non voluto dai suoi dirigenti. Petito e D’Adamo, infatti, puntavano tutto su Acquafresca, perso poi in maniera rocambolesca all’asta iniziale. Al suo posto arriva a Copertino un certo Mauro Zarate a 240 mld, addirittura 40 in più della bandiera Vucinic. Il perché è presto spiegato: il folletto argentino, seppur fratello del Ratòn Zarate visto ad Ancona negli anni ’90, segna gol a raffica, dà spettacolo e il Chevanton d’Oro gli calza a pennello, vista anche la somiglianza fisica e tecnica con l’uruguagio. Se lo Sturm alza la Champions Green lo deve molto anche a lui. VOTI 6
2009-2010:
JEAN FRANCOIS GILLET (ACAB – GALLICCHIO): ad agosto sembrava senza ombra di dubbio destinato al Labbari. Poi l’aquisto di Gillet da parte dell’Acab aveva scioccato un po’ tutti, specialmente i leccesi della Serie A Green, che non hanno esitato a inviare anatemi in ogni forma al portiere barese e al suo manager novolese. Il quale, però, non si è scomposto nemmeno un secondo, rimanendo marmoreo nelle sue scelte e accaparrandosi a soli 72 mld (solo Viviano è costato meno) uno dei portieri più forti e meno battuti del torneo. VOTI 7
2010-2011:
PABLO ARMERO (MOJITO – LINCIANO): Nel delegare Alaimo per l’asta di ottobre, Linciano era stato categorico: “Fai che vuoi, ma prendi Armero”. Detto fatto, il nazionale colombiano ha fatto cambiare pelle (assieme a Bacinovic, poi ceduto) al Mojito di Linciano, trascinandolo alla finale di Champions. VOTI 9
2011-2012:
MARCO RIGONI (AKRAGAS – ALAIMO): è sempre stato considerato il fratello sfigato di Luca Rigoni del Chievo. E in effetti fino a questa stagione in serie A poteva vantare solo 1 presenza, a 17 anni, con la Juventus. Dopo 15 anni, Marco Rigoni si riaffaccia sui palcoscenici importanti col Novara neopromosso praticamente da sconosciuto e Totò Alaimo, fine conoscitore del torneo cadetto, non se lo fa sfuggire investendo su di lui 49 mld. Che fosse rigorista lo sapevamo, ma che facesse 11 reti, 4 assist e 7,19 di media in 35 presenze è stata a tutti gli effetti una rivelazione. VOTI 9
2012-2013
ROBERTO PEREYRA (TERLIZZI – MEMOLA): 37 presenze, 5 gol, 1 assist e 6,5 di media. Questi i numeri della prima stagione in Italia di Roberto Pereyra, argentino che l’Udinese ha prelevato dal River Plate e che Paolo Memola ha tesserato per i suoi Leopards Terlizzi a soli 12 mld. La sua forza è stata nella duttilità di saper interpretare ottimamente sia la fase offensiva che quella difensiva, ben catechizzato da Guidolin. Innumerevoli gli inserimenti per sfruttare gli spazi creati da Di Natale, così come le corse a destra e a sinistra per ripiegare e aiutare i compagni. Memola ne ha fatto un punto di forza, resistendo durante l’anno anche alle numerose e succulenti richieste provenienti da altre franchigie. VOTI 9
2013-2014
OMAR EL KADDOURI (AKRAGAS – ALAIMO): dopo aver brillato nel Brescia, era finito nel dimenticatoio tra un angolo e l’altro della tribuna del San Paolo di Napoli. Preso in comproprietà dal Torino, Omar El Kaddouri ha disputato quest’anno la sua miglior stagione di sempre, rivelandosi una mossa più che azzeccata per l’Akragas di Totò Alaimo, che a settembre lo ha pagato solo 56 mld, a fronte di 29 presenze, 5 gol e 7 assist. VOTI 11
2014-2015
ANDREA BERTOLACCI (EAGLES – CORASANITI): Oramai sembrava destinato a far parte di quella generazione di talenti italiani mai sbocciata del tutto, definitivamente castrata dal fascino esotico dello straniero misconosciuto ma sicuramente più economico. E dire che le sue enormi potenzialità si erano più che intraviste sin dai tempi del prestito al Lecce, al punto che la nostra conoscenza Eugenio Del Boscov gli aveva pronosticato di persona ma un po’ troppo ottimisticamente la sua convocazione per i mondiali Brasile 2014. Adesso che anche lo staff della Nazionale sembra essersi accorto di lui, non si può che rendere merito a chi ha investito a settembre soltanto 40 milioni per portarsi a casa un giocatore abile a destreggiarsi in tutte le zone del centrocampo, da quest’anno non più soltanto un “Perrotta uscito meglio” visto il contributo di sei gol e tre assist in 34 presenze.
2015-2016
NIKOLA KALINIC (LUPIAE – L.BRINDISINO): Arriva in sordina dal Dnipro che ha conquistato però la finale di Europa League a giocarsi il posto con l’esplosivo Babacar. Ma non ci mette niente ad ambientarsi nel campionato italiano diventando una delle pedine più sorprendenti dello scacchiere viola di Paulo Sousa. Luca Brindisino se lo coccola almeno fino a quando la Fiorentina resta in lotta per il podio, poi il calo fisiologico della squadra coinvolge anche il croato, che chiude comunque la stagione con medie e fantamedie molto più che positive.
2016-2017
SEKO FOFANA (DOMINGO – SIMONETTI): Esordisce con grande personalità nella gara inaugurale del campionato contro la Roma, ma non sono stati tanti i manager che in Serie A Green avevano messo gli occhi su questo centrocampista francese classe ’95. Simonetti lo paga solo 27 mld e, nonostante l’infortunio che lo mette ko a inizio marzo, ottiene in cambio 5 gol e la prospettiva di un’ottima plusvalenza.
ALLISON BECKER (MOJITO – LINCIANO). Arrivato in Italia con il tipico scetticismo con cui accogliamo i portieri brasiliani, nonostante fosse il titolare nella sua Nazionale, è rimasto in panchina per un anno dietro a Szczesny senza addirittura mai esordire in Serie A. Quest’anno è riuscito a mostrarci tutte le sue qualità, da quelle più tradizionali per un portiere a quelle che sono richieste nel 2018 ma che in Serie A difficilmente si trovano, disputando un campionato a livelli di eccellenza con continuità massima. VOTI 8
Aggiornata, mancano foto 2013/2014 e 2014/2015!
Completo