Delio Rossi d’Oro (Resurrezione dell’anno)

Questo premio va a chi,

considerato bollito,

oppure messo fuori rosa o in lista per il trasferimento,

riemerge dal periodo buio per regalare soddisfazioni ai manager che,

seppur con la tentazione di cederlo,

hanno saputo insistere

2009-2010:

GORAN PANDEV (AKRAGAS – ALAIMO): Alaimo ne ha fatto una bandiera, ma ha confessato di averlo preso senza troppe speranze di recuperarlo. Il fatto che a fine stagione sia stato tra i nerazzurri dell’Inter ad alzare la Coppa dei Campioni basterebbe da sé per parlare di resurrezione. All’Akragas diventa il partner ideale di Pazzini, consentendo anche a Tiribocchi di tirare il fiato. VOTI 8

2010-2011:

HERNAN CRESPO (AMICI – BARTOLOMUCCI): Doveva fare da chioccia a Bojinov, invece gli ha soffiato il posto a botte di gol. Nonno Crespo (così come un altro anziano biancolilla: Alex Del Piero) non aveva nessuna intenzione di appendere le scarpette al chiodo come molti credevano. E Bartolomucci lo ha preso a 17 mld. VOTI 5

2011-2012:

ANDREA PIRLO (CUSCI – LORUSSO): c’è chi dice che Andrea Pirlo meritasse il premio come miglior acquisto dell’anno, grazie ai suoi numeri strepitosi che lo hanno riportato nel gotha del calcio che conta a suon di prestazioni e assist nella Juve e nel Cusci, dopo che aveva passato l’intera stagione scorsa a marcire sulle panchine di Milan e Star13. Lasciato andare via a parametro zero dai rossoneri, questo artista del pallone avrebbe teoricamente dovuto giocare nel centrocampo a 2 della Juventus, per cui c’era più di qualche dubbio sulla sua titolarità e soprattutto sulla sua tenuta fisica. Tutto in archivio, almeno per quest’anno Pirlo è risorto. VOTI 9

2012-2013:

ALBERTO GILARDINO (STAR15 – CORASANITI): l’anno scorso al Genoa fu un incubo per Maggiore e quest’estate Corasaniti non ci ha dormito la notte pensando a una possibile minusvalenza a tre cifre. Alla fine, la coppia dirigente dello Star15 ha deciso che gioco forza valeva la pena ripuntare su di lui, grazie anche al suo approdo a Bologna, riuscendo a restituire al calcio italiano una delle sue migliori punte degli ultimi anni, attestando il tutto anche con le convocazioni di Prandelli. VOTI ?

Risultati immagini per immobile 2013/20142013-2014:

CIRO IMMOBILE (AKRAGAS – ALAIMO): l’anno scorso al Genoa (e al Domingo) era stato un flop clamoroso, tanto che lo avevamo definito un “orfano zemaniano” per la sua incapacità di mettere la palla dentro con continuità come faceva in serie B ai tempi del Pescara. Il suo riscatto, però, passa da Torino, dove arriva per sostituire Rolando Bianchi e affiancarsi a Cerci, che per lui diventerà quello che fu Insigne in biancoazzurro. L’Akragas lo prende come secondo attaccante a 216 mld e lui risorge come un’araba fenice in terra di Sicilia, diventando capocannoniere della Serie A e regalando con i suoi gol una Green Cup e la qualificazione Champions ad Alaimo. VOTI ?

2014-2015:

FREDY GUARIN (EAGLES – CORASANITI): E dire che da gennaio ad agosto del 2014 era stato costantemente sul mercato e, per un periodo, anche fuori rosa. In rotta con la dirigenza che non era stata in grado di portare a buon fine il suo famoso trasferimento alla Juve in cambio di Vucinic, il centrocampista colombiano sembrava aver completato la sua involuzione sportiva, ed anche alla prima uscita ufficiale del 2014/15 le cose non sembravano in procinto di dover cambiare a breve. Anche per questo gli Eagles se lo aggiudicano all’asta per la cifra di 37 mld e sbilanciandosi sui media: “Vedrete, risorgerà”. Non passa nemmeno una settimana che lui non solo gioca, ma segna anche: a fine stagione (interrotta prematuramente per un brutto infortunio), da tribunaro che doveva essere, avrà messo a segno 6 gol e 6 assist in 28 presenze.

2015-2016:

FRANCESCO TOTTI (WAILERS – TARANTINO): 25 anni alla Roma e non sentirli. Il presidente Pallotta lo ha definito “Superman” ed è difficile dargli torto visto che questo splendido 40enne – ad oggi, che piaccia o meno, ancora il miglior talento italiano in circolazione – dopo essere stato snobbato per tutta la prima metà di stagione, a un certo punto viene chiamato in causa e in pochi minuti segna, regala assist, ribalta partite e fa restare un intero paese calcistico a bocca aperta. Meritandosi ampiamente il contratto per un’ultima entusiasmante avventura da calciatore con la maglia della sua Magica.

2016-2017:

EDIN DZEKO (LABBARI – TEDONE): Dire che la scorsa stagione aveva semplicemente deluso sarebbe stato usargli una nobile cortesia. Non tutti ci credevano, ma ha saputo rifarsi dimostrando le sue capacità da attaccante puro e riuscendo a mettere a segno 29 gol e 8 assist, che gli sono valsi il titolo di capocannoniere della Serie A e la titolarità inamovibile nella Roma di Spalletti.

2017-2018:

GORAN PANDEV (EAGLES – CORASANITI): Dopo due stagioni assolutamente non all’altezza della Serie A, a 35 anni suonati ritorna senza apparenti motivazioni plausibili sui livelli che lo avevano consacrato con Lazio, Inter e Napoli. In campo con la voglia di un ragazzino, dall’arrivo di Ballardini sulla panchina del Genoa il macedone ha ritrovato condizione e fiducia, meritandosi ampiamente il posto da titolare nell’affollato reparto avanzato del Grifone. E anche negli Eagles non sta a guardare, prendendo per mano la squadra nei momenti più difficili e segnando alcuni gol importanti e deliziosi costati a settembre l’insignificante cifra di 8 mld. VOTI 11

Un pensiero su “Delio Rossi d’Oro (Resurrezione dell’anno)

  • 19 Giugno 2012 in 16:58
    Permalink

    Ma lui voleva il Conticchio d’Oro…

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