Nel calcio come nel fantacalcio,
molto spesso saper “fare i matrimoni coi fichi secchi”
distingue un buon manager da un ottimo manager.
In ogni asta c’è quel momento in cui gli altri sono distratti
e si può fare un buon affare: meno lo si paga e meglio è.
2012-2013
LUCAS CASTRO (MOJITO – LINCIANO): Il Catania lo prende già in previsione della sostituzione del futuro partente Papu Gomez e Stefano Linciano lo punta prima ancora dell’asta iniziale, facendolo suo per 16 mld perché gli altri non lo considerano un titolare. Nell’11 iniziale partirà invece 18 volte e altre 18 subentrerà, finendo il campionato con 4 gol e 4 assist ed entrando di diritto nelle raccomandazioni che il manager di Lizzanello farà per quello che è ormai diventato un suo pupillo. VOTI ?
2013-2014
DRIES MERTENS (LUPIAE – L.BRINDISINO): “Vedrete, sarà un titolare fisso”. E così Luca Brindisino ne ha combinata un’altra delle sue. Si dice che lo avesse scoperto mesi addietro pilotando il Belgio a Fifa13, innamorandosi del suo destro radiocomandato e delle sue accelerazioni letali. Il Lupiae ne fa un pilastro del suo centrocampo, schierandolo anche quando non parte da titolare. Così dopo Nainggolan a 1, Muriel a 25, Poli a 26, Luca Brindisino conferma il suo particolare fiuto per gli affari anche col belga che tutti, ma proprio tutti i partecipanti della Serieagreen, hanno provato a comprargli almeno una volta. VOTI ?
LORENZO TONELLI (AMICI – BARTOLOMUCCI): che fosse un difensore col vizio del gol lo si poteva intuire già dalla scorse stagioni in serie B, ma che potesse fare meglio in serie A, sempre con l’Empoli, era più difficile da prevedere. Forse è per questo che all’asta di settembre è stato pagato solo 10 mld da Amici di Moira Orfei, che ne ha fatto uno dei pilastri fondamentali della squadra che ha poi vinto lo scudetto.
LUIZ JORGINHO (LUPIAE – L.BRINDISINO): In estate è un giocatore finito. Il Napoli lo aveva preso da grande promessa del Verona, fino a farlo sparire a poco a poco nell’imbarazzante centrocampo a due di Benitez. Sarri, poi, chiede e ottiene il pupillo Valdifiori e per Jorginho si prospetta un’avventura al Torino oppure l’ennesima stagione da panchinaro. Per questo il Lupiae lo paga solo 7 mld, ma lui ci mette tre partite a scalzare l’ex empolese dal ruolo di regista: da lì in poi non esce più, toccando livelli che nemmeno ai tempi dell’Hellas e confermando, dunque, la bontà dell’investimento napoletano e salentino.
2016-2017
KEITA BALDE (LAKRAGASSO – ALAIMO): Veniva da un’estate a dir poco burrascosa: in rotta con la società, aveva chiesto ripetutamente la cessione e, al momento dell’asta iniziale, era inderogabilmente fuori rosa. Alaimo gli ha offerto un posto nel roster biancoazzurroro per soli 51 mld quando nessuno credeva in lui ed i fatti gli hanno dato ragione: al netto dell’assenza forzata per la Coppa d’Africa e delle tante volte in cui è partito dalla panchina, questa è stata la sua miglior stagione in Italia con 31 presenze, 16 gol e 5 assist).
RODRIGO PALACIO (CUSCI – LORUSSO): Scaricato dall’Inter per motivi anagrafici, è stato preso dal Bologna più per tenuta di spogliatoio che per una reale questione tecnica. Ma a 36 anni suonati, El Trenza ha saputo mettere in riga compagni molto più freschi, chiudendo la stagione con 27 presenze, 4 gol e 2 assist. Buon per il Cusci, che ha creduto in lui sin dall’estate portandolo in Basilicata per soli 41 mld come quarto attaccante. Con i felsinei si è già guadagnato il rinnovo del contratto, Lorusso dovrà decidere se fare altrettanto o giocarsi un’eventuale carta plusvalenza. VOTI 7
Aggiornato testo, manca foto 2013/2014